Caro padre, ogni volta che i miei occhi si posano sul Cantico delle Creature di san Francesco d’Assisi penso al suo amore per il Creato e al materialismo dell’uomo di oggi. Dio ci ha donato il Creato per amarlo, migliorarlo e l’uomo lo ha stravolto. Con i nostri atteggiamenti e abitudini rischiamo di distruggere l’ambiente con conseguenze catastrofiche sull’intera umanità. Penso che sia compito anche dei cattolici di qualsiasi ceto sociale farsi carico di una vera conversione ecologica. La strada di san Francesco che tanto amiamo e tanto sentiamo vicina dobbiamo, a mio avviso, percorrerla e farci carico di portare nelle nostre comunità stili di vita rinnovati. Amare la terra, tutto ciò che la circonda e prendersi cura dei più deboli e sofferenti è una sfida che deve essere affrontata e, mi passi il termine, “un dovere” di un vero cattolico. Il futuro dei nostri figli o nipoti lo costruiamo noi con il nostro presente. Grazie per il suo costante e prezioso impegno.
LUIGINA GRANDELLI CANOVA - Mantova
Grazie per questa bella lettera. Il fatto che sia scritta da una persona anziana, ma dal cuore giovane e sensibile, è un motivo in più per prendere in considerazione questo appello. Il 3 ottobre, proprio ad Assisi, città di san Francesco, il nostro Papa, che porta il suo stesso nome, firma la nuova enciclica Fratelli tutti. Non ne conosciamo ancora il contenuto, ma sono convinto che sia in stretta continuità con la precedente Laudato si’. Entrambe di ispirazione francescana fin dal titolo. I due documenti si completeranno a vicenda: la nostra Madre Terra ha bisogno di essere amata, custodita e curata. E i suoi abitanti, in particolare i più deboli e indifesi, vanno aiutati. La “conversione ecologica” riguarda da vicino anche noi cristiani e sarà veramente completa quando avrà come sbocco la fraternità universale.