di LORENZO BAGLIONI, cantante, autore e attore
► Lorenzo Baglioni, attore e cantante fiorentino, autore, presentatore, amatissimo sui social, ex docente di Matematica. È noto soprattutto per le sue canzoni didattiche, che permettono di sintetizzare e memorizzare con un linguaggio ironico ed efficace concetti di grammatica, aritmetica e geometria. Tanti sono i brani musicali che raccontano col sorriso i temi di attualità e gli argomenti più delicati come la disabilità, il morbo di Alzheimer, l’emarginazione.
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«La matematica non sarà mai il mio mestiere», avrebbe detto Venditti. Per me è stato esattamente il contrario, anche se poi la mia vita ha preso un’altra strada. Eppure, il mio passato da docente mi aiuta ogni giorno. Ho lasciato l’insegnamento ormai da anni, ma la matematica è una materia di cui faccio continuamente tesoro, mi aiuta a usare il ragionamento razionale e fare ordine nel processo creativo: per un ansioso come me è sicuramente un grosso aiuto. Come spero sia un aiuto per i ragazzi quello che faccio: talvolta alcuni concetti non ci entrano in testa, ci risultano ostici.
Così con mio fratello Michele abbiamo pensato di utilizzare la fantasia e l’ironia per fare in modo di sintetizzare e memorizzare nozioni di base di grammatica, aritmetica o geometria.
Quesiti senza tempo che infatti continuano a essere visti e hanno ormai un percorso di vita proprio. Creandoli pensavamo più al loro aspetto musicale, non certo a quello strettamente didattico: oggi invece vengono usati in classe sulle lavagne multimediali, in qualche modo dunque entrano nel loro habitat naturale. Per questo non finirò mai di ringraziare gli insegnanti. I loro complimenti e quelli degli studenti sono la cosa più bella di quello che faccio, una gratificazione che mi lascia talvolta stupefatto.
Ai giovani dico sempre di riuscire a trovare un equilibrio tra il sogno e i piedi per terra, in qualsiasi attività intraprendano, incluse le tante opportunità che oggi offre la tecnologia, le nuove piattaforme.
I mestieri di stampo artistico possono essere molto aiutati dai nuovi mezzi, purché si sia capaci di usarli al meglio e con consapevolezza, infrangendo anche qualche barriera o qualche luogo comune; ad esempio quando sento dire che la creatività va poco d’accordo con le regole penso sempre alla Grammatica della fantasia di Gianni Rodari. Sia io che mio fratello Michele, che viene dalla chimica, abbiamo trovato il modo per applicare le discipline che abbiamo studiato nel nostro percorso nello spettacolo, basta capovolgere un po’ i punti di vista, non fermarsi davanti alle etichette. Dal musical al palcoscenico del Festival di Sanremo, dal teatro ai libri, talvolta mi dicono che è facile definire con un solo termine quello che faccio, ma non lo vedo affatto come un limite.
Questo pluralismo non mi dispiace, sono uno che si annoia facilmente e di conseguenza ho paura di annoiare le persone: per cui ben venga la varietà, in fondo sono solo tante diverse forme di declinare la comunicazione, è il minimo comun denominatore, sempre per restare in tema “matematico”.
Ora ad esempio stiamo portando avanti lo spettacolo Canzoni a colori, un’avventura che ci impegna molto. E nel frattempo sono pronti due progetti sviluppati intorno a tematiche sociali che mi stanno molto a cuore, come il cyberbullismo e l’autismo.
Per riflettere con il sorriso su questi temi, anche dolorosi, serve una maggiore attenzione, ma sono certo che si possa fare. Qualcuno che storce il naso ci sarà sempre, l’importante è non avere pregiudizi né pensare che certe strade non possano essere percorse o conciliate. Io stesso sono riuscito a far incontrare due rette parallele: e non me ne voglia Keplero!
- Articolo tratto da PAGINE APERTE, speciale Settimana della Comunicazione
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