Sul bus, di ritorno da Cracovia ed Auschwitz. L'amicizia e il ricordo di un'esperienza straordinaria resterà nella memoria di Noemi e dei suoi compagni.
Il 17 gennaio, ultimo giorno del nostro viaggio, è arrivato e armati di valige ci dirigiamo verso l’autobus. Un mix di emozioni ci avvolge, felici di tornare a casa, ma tristi di lasciare quel posto e tutte le persone che ci hanno dato tanto.
Il viaggio di ritorno, è stato pieno di risate, giochi, si sentiva che l’atmosfera era cambiata rispetto al viaggio di andata, quando ognuno di noi parlava solo con i propri compagni di classe. Ora tutti parlavano con tutti, ognuno di noi aveva qualcosa da dire all’altro.
Man mano che ci avvicinavamo alla meta realizzavamo che, ormai, questa bellissima esperienza è giunta al termine: abbiamo imparato tanto a livello culturale, ma soprattutto a livello umano. Ognuno di noi si porterà dietro un pezzo di quegli otto giorni indimenticabili.
Al termine di questo viaggio, vorrei ringraziare l’associazione “Treno della Memoria” che da anni permette a tutti noi di non dimenticare e ci porta a diventare adulti migliori e più consapevoli.
La scuola che ha aderito al progetto dandoci la possibilità di partire per un’esperienza che non dimenticheremo facilmente.
I professori che hanno acconsentito ad accompagnarci anche se avvisati con poco preavviso.
Gli educatori senza i quali saremmo stati persi: Eleonora, che con la sua pazienza ci ha portato attraverso questo lungo percorso. E Giulio che a soli 18 anni, si è messo in gioco, diventando quasi un fratello maggiore per tutti. Entrambi hanno accolto le nostre emozioni e le nostre fragilità diventando un punto di riferimento.
E per ultimi, ma non di certo per importanza, tutti gli amici vecchi e nuovi che in questi giorni hanno condiviso con me emozioni, paure, gioie, ansie, risate.
L’esperienza del Treno della memoria è una di quelle esperienze che auguro a tutti, perché indipendentemente dall’età, insegna veramente tanto sul passato ma anche sul futuro.
Grazie anche a voi che in questi giorni avete letto il mio diario rendendomi un testimone.
Chiudo questo diario con la frase di speranza riportata sulla felpa del “Treno della memoria”:
«Difendiamo i nostri sogni realizzandoli».
Proviamo tutti a sognare la PACE.
Ciao, Noemi