Libri, il buono e il cattivo Aggiornamenti rss Paolo Perazzolo Responsabile del desk Cultura e spettacoli Stephen King e il prete che volle farsi Dio 0 0 0 Invia ad un amico Riduci carattere Ingrandisci carattere Stampa la pagina Ci sono persone che hanno un’influenza incalcolabile sulla nostra vita. "Il quinto elemento", lo chiama Stephen King. Nel caso di Jamie, un bimbo di sei anni che vive con la famiglia in una placida cittadina del New England, è Charles Jacobs, il nuovo pastore metodista. Efficace e suggestiva la scena in cui l'autore descrive il primo incontro fra il pastore e il bambino: mentre sta giocando, un'ombra si allunga su di lui. E non lo lascerà mai più... Il reverendo conquista la fiducia dei parrocchiani e assurge al ruolo di eroe quando guarisce il fratello di Jamie da un'afasia cronica con una delle sue invenzioni, frutto della sua passione per l’elettricità. Oltre che le persone, sono gli eventi a modicare la traiettoria del destino: il giorno in cui la bella moglie e il figlioletto perdono la vita in un terribile incidente, e Jacobs dichiara in una “Predica terribile” di aver perso la fede, la vita dell’intera comunità, e ancor più quella di Jamie, non sarà più la stessa. Nei successivi sessant’anni, il suo percorso si intreccerà con quello dell’ex reverendo, fino al tragico epilogo. Jacobs reagisce al lutto affidandosi alla sua competenza sull’elettricità, dapprima per organizzare spettacoli da circo, nelle vesti di imbonitore, poi per calarsi nel ruolo di guaritore. In effetti tante persone sembrano trarre beneficio dalla sua terapia – lo stesso Jamie esce dalla tossicodipendenza grazie a un suo intervento –, salvo poi denunciare inquietanti effetti collaterali a distanza di tempo. Ma nulla può fermare l’ex pastore, determinato a superare le leggi della natura. Ribellatosi a Dio, ora Jacobs vuole prenderne il posto per dimostrare l'assurdità della fede in lui. Le parti migliori di Revival (Sperling & Kupfer) sono l’iniziale, in cui racconta l’infanzia e il primo amore di Jamie, e la finale, in cui il registro horror che ha reso celebre Stephen King carica di una tensione esasperata la vicenda. Un po’ meno felice la parte centrale. Si dice nel risvolto di copertina - e sembra che l'abbia affermato lo stesso King - che Revival è il racconto di due vite, quella che ha vissuto e quella che avrebbe potuto vivere. Interpreto l'affermazione in questo senso: Jamie rispecchia l'esperienza autobiografica dello scrittore, ovvero l'esperienza di chi, pur passando fra dure prove esistenziali (King vide sparire nel nulla il padre e assistette alla morte di un amico), riesce in qualche modo a non smarrire del tutto la retta via; il pastore Jacobs, invece, con il suo farsi travolgere dal dolore e dal destino, traccia la direzione che la vita di King avrebbe anche potuto prendere... Ed è interessante questa annotazione, perché sottolinea come la nostra vita, la vita di chiunque, è il frutto di una serie di situazioni, reazioni, incontri che possono far prevalere l'angelo o il demone racchiuso in ognuno, il dottor Jekill e il mister Hyde che noi tutti siamo (tema, questo, molto caro a King). Colpisce la visione oscura dell’aldilà che emerge da queste pagine: vogliamo sperare che quello che ci aspetta, dopo la morte, sia diverso da una scena dell’Inferno dantesco aggiornata all’immaginario moderno. 15 maggio 2015