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martedì 17 settembre 2024
 

«Terra Santa a ferro e fuoco: dove finisce così la memoria della Shoah?»

Isarele, 7 aprile. Operazione sul confine con il Libano (foto ANSA)
Isarele, 7 aprile. Operazione sul confine con il Libano (foto ANSA)

Ho staccato e conservo l’interessante fascicolo di FC sul “Giorno della Memoria”. Quel giorno – il 27 gennaio – non sono mancate commemorazioni e testimonianze di un passato infinitamente tragico. E adesso? Il 26 gennaio l’esercito israeliano – che da 56 anni occupa militarmente i Territori Palestinesi (quanta indignazione per questo fatto da parte dell’ebreo Moni Ovadia!) – ha ucciso dieci palestinesi che preparavano una violenta protesta contro l’occupazione. Lo stesso giorno azioni violente e intimidatorie sono state messe in atto da parte di giovani estremisti ebrei nel quartiere cristiano di Gerusalemme con relativa protesta dei vescovi cattolici del luogo. L’indomani all’uscita della sinagoga di Neve Yaakov (insediamento israeliano nella zona palestinese di Gerusalemme, illegale secondo il diritto internazionale da un giovane palestinese venivano uccise sette persone. Qualcuno teme che con il passare del tempo della immane tragedia della Shoah resti solo una riga nei libri di storia. Non potrebbe diventare l’occasione per richiamare l’attenzione e il rispetto per la vita e i diritti di tutti? Ebrei e non ebrei!

NATALE TREVISAN - BELLUNO

Anche quest’anno la Pasqua ci raggiunge tutti con il suo messaggio di pace. Proprio i luoghi da cui quel messaggio è scaturito, la Terra Santa, vive oggi la sua ennesima stagione di violenze, anche per l’instabilità politica dovuta ad alcune scelte discutibili del nuovo governo di destra. Prima di Natale l’Assemblea degli Ordinari cattolici di quelle zone ha lanciato l’allarme, denunciando la violenza delle parole dei membri del nuovo Governo israeliano e la violenza montante. «Lo spazio vitale a disposizione della popolazione palestinese continua a ridursi, a causa della crescita a ritmo sostenuto degli insediamenti. Assistiamo anche ad attacchi alla popolazione ebraica. La violenza non è mai giustificata e deve essere sempre condannata, indipendentemente dalla sua provenienza». Continuiamo a pregare per la pace


13 aprile 2023

 
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