DINO, 43 anni, celibe, ha iniziato il suo calvario quando in un terribile incidente stradale ha subìto il trauma, che lo ha reso tetraplegico dipendente da mezzi meccanici e da persone in grado di assisterlo nella vita quotidiana e nelle terapie. Oggi la sua situazione si è fatta insostenibile essendogli venute a mancare le forme di cura domiciliare fino a tre anni fa assicurate dalla madre (vedova) e poi dalla sorella, entrambe decedute. Attualmente l’uomo si trova al limite dell’indigenza, poiché con la sua pensione non riesce a fronteggiare assistenza, cure, atto e utenze di casa. Scrive per lui il parroco, a conoscenza delle gravi privazioni che Dino sopporta con dignità, desiderando soltanto di poter rimanere a casa sua e vicino alle persone del suo quartiere