Aiutami a capire perché siamo invitati a pregare, accendere un lume, mettere la bandiera della pace, aprire le frontiere e accogliere gli ucraini mentre per i migranti di Africa, Siria, ecc. non si ha tutta questa (giusta) disponibilità, non si ha questa (giusta) sensibilità, ecc. Che almeno qualcuno faccia presente che siamo fratelli anche degli africani, dei siriani. BIANCA CAVAZZUTI - Meina (NO)
Come si fa a parlare di pace se si continua a fabbricare armi? Anche l’Italia fa la sua parte. Se dovessi lavorare in una fabbrica di armi, preferirei morire di fame, chiudiamo le fabbriche di armi e così il mondo andrà meglio. Ci sarebbe cibo per tutti. Scusi lo sfogo, ma non se ne può proprio più. MARIA
Caro padre, eccoci nuovamente a parlare di guerra. Le guerre si fanno perché poi l’imbecille di turno possa dire: mai più guerre. Si parla tanto e a ragione del fallimento delle varie ideologie politiche e filosofiche, nonché delle dottrine economiche sia di stampo marxista che liberista. Però quasi mai nessuno fa notare che 2022 anni di cristianesimo non hanno neppure scalfito la pietra di cui sono fatti il cuore e l’anima dell’essere umano, né abbiano mitigato la ferinità, la ferocia, la voglia di sopraffare e uccidere connaturati nel Dna della peggiore delle bestie: l’uomo. SALVATORE RUSSO
L’ ennesima guerra (ma oltre all’Ucraina ci sono tanti Paesi, da anni, preda di conflitti) non è un buon motivo per decretare il fallimento del cristianesimo. Molte cose sono in realtà cambiate con la venuta di Cristo, e tante persone hanno scoperto e testimoniato la via dell’amore e della fratellanza che Gesù ci ha insegnato. Gli esseri umani, d’altra parte, restano liberi, è la condizione dell’amore vero. Con la drammatica possibilità di scegliere l’egoismo, il male, la guerra. Sta a ciascuno di noi, a partire dalle relazioni quotidiane, scegliere, il bene, l’amore, la fraternità. Nei confronti di tutti, accogliendo e aiutando i profughi ucraini, ma anche quelli siriani, africani, ecc. L’amore non fa differenza di persone. Sta a noi smetterla con l’ipocrisia di produrre armi e poi invocare la pace