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venerdì 16 maggio 2025
 
Le regole del gioco Aggiornamenti rss Elisa Chiari
Giornalista

Un Presidente che conosce le regole

Ancor prima che di sobrietà e di rettitudine - che in certi ruoli dovrebbero essere un prerequisito - è un fatto di ferri del mestiere. Riguardo allo specifico aspetto che attiene alle "regole del gioco", Sergio Mattarella, professore di diritto Pubblico, giudice della Corte Costituzionale, porta in dote al Quirinale un'attrezzatura di prima qualità: un armamentario di conoscenze e di comprovata esperienza ben mirato alle esigenze di un momento in cui ci si appresta a varare riforme destinate a incidere sull'assetto costituzionale. 

Il disegno delle riforme, ovviamente, tocca ad altri
: al Governo e al Parlamento spetta l'estro architettonico, ma ogni costruzione che ambisca a restare in piedi ha bisogno della firma di un ingegnere, a garantire che la fantasia innovatrice non pregiudichi la statica. Ecco, la Costituzione italiana, non per niente progettata da un'Assemblea costituente al cui tavolo si convocò in termini di competenze il meglio che c'era, è una struttura complessa di equilibri delicati.

Ogni modifica è destinata a incidere sui contrappesi con il pericolo di far pendere l'equilibrio dei poteri ora di qua ora di là: l'avere a vigilare un Presidente della Repubblica che conosca tutti segreti della struttura istituzionale in questo senso rassicura. In tempi in cui si ribadisce, pressati dalla crisi, l'esigenza di riformare in fretta, è alto il rischio che riscrivendo si caschi - anche volendo ammettere le migliori intenzioni -  in qualche trappola. C'è pericolo di sbilanciamenti che possono rivelarsi forieri di gravi smottamenti.

Accade,  e l'abbiamo  visto sovente,  che si inciampi anche scrivendo malamente leggi ordinarie di modesta, talvolta minima, complessità, a maggior ragione potrebbe accadere ristrutturando un Parlamento. Proprio in questo contesto la competenza tecnica di Mattarella, in materia di diritto pubblico e parlamentare, potrebbe rivelarsi preziosa per cogliere anche i minimi segnali di pericolo che ad altri, con un diverso bagaglio, potrebbero sfuggire. Se non suonasse irriverente, potremmo dire che funziona un po' come con la rete al circo: quand'anche i trapezisti non dovessero mai cadere, è un bene che ci sia.


01 febbraio 2015

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