Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 28 aprile 2025
 

Un prete omosessuale lasciato solo

Reverendo don Stefano,
ho un figlio prete che per sua natura è molto corretto e trasparente e che anni fa si è dichiarato omosessuale. Non l’avesse mai fatto! Lo hanno chiamato in curia e licenziato su due piedi: tolto stipendio e parrocchia. Lo hanno anche preso in giro, perché i preti che prima gli erano amici gli hanno girato le spalle: nessuno gli ha detto una parola di conforto. E sì che il Vangelo dice tutto il contrario! Sono stati momenti tremendi. Non so come abbia fatto a non cadere in depressione o finire in un esaurimento.

Per fortuna noi genitori lo abbiamo riaccolto in famiglia e tante persone, che lo avevano conosciuto e apprezzato per il suo lavoro, gli hanno manifestato tanta solidarietà. Io ho una ferita nel cuore, che sanguina ancora. Quanta ingiustizia nella Chiesa!

Grazie per l’ascolto.
UNA LETTRICE

Cara amica,

sorvolando, perché non ho elementi, sui motivi di quel “licenziamento” (che tale, però, non è perché non si è “assunti” dalla Chiesa come degli impiegati, ma da sacerdoti si è incardinati in una diocesi o in un ordine religioso e per questo, quando si esce, si parla di “dispensa dagli obblighi provenienti dalla sacra Ordinazione”) e sulle sue ragioni (la sola condizione di omosessualità non è causa di allontanamento: ci sono sacerdoti omosessuali bravissimi che hanno saputo integrare la loro omosessualità nell’identità personale così come ce ne sono di pessimi, proprio come succede per quelli eterosessuali), resta il grande dolore sofferto da tuo figlio e dalla vostra famiglia.

La vostra unione familiare e la solidarietà manifestata da tante persone manifestano la vera natura della Chiesa, che è comunione. Ogni forma di disprezzo o isolamento non riflette il cuore misericordioso di Dio, che sa accogliere nella verità ogni creatura.

Di fronte a situazioni come quella vissuta da tuo figlio, occorre tanta preghiera e capacità di perdono, che ci permettono di non giudicare il prossimo, di superare il senso di solitudine e di affidare tutto, anche quello che facciamo fatica a capire, a Dio che è Padre di tutti.

Grazie della tua sofferta testimonianza.


03 ottobre 2024

 
Pubblicità
Edicola San Paolo