La chiamano "wearable technology", cioè tecnologia indossabile. Pare sia il futuro prossimo delle nostre vite "digitali", destinata a cambiare molte abitudini: dai Google Glass, un paio di occhiali che permette di avere davanti alla propria visuale, con una proiezione sulla retina, informazioni istantanee grazie alla "realtà aumentata", agli smart watch per cui tutte le funzioni di un modernissimo smartphone (è tutto "smart" ormai, anche le smartTv che portano Internet sul piccolo schermo) arriveranno su un orologio da polso, come il Galaxy Gear della Samsung che, ancora una volta, ha bruciato la Apple, in ritardo con l'iWatch (dopo averla già battuta sul tempo con la piattaforma Google Play della musica in streaming).
Cinque ore e 7 minuti di sonno, un po' pochi rispetto alle otto ore dell'obiettivo fissato sul braccialetto "Up". E anche i 2465 passi sono scarsi: per essere in forma dovrebbero essere 10.000 al giorno. Vedremo di trovare, grazie al costante screening di "Up", il giusto equilibrio psico-fisico tra circa un mese.
Ma ora concentriamoci su un gadget tecnologico, e indossabile, che si sta rapidamente diffondendo con largo successo: l'Up, il baccialetto della Jawbone, azienda californiana già nota per le casse acustiche wireless. "Up" è un wristband, un braccialetto da polso, che sincronizzato (ma non bluetooth) con una app per smartphone (iPhone o Android) permette di conoscere meglio sé stessi. In che senso? Che questo gadget digitale tiene traccia di come dormite, di come vi muovete e di come mangiate. E poi usa e incrocia queste informazione sul vostro telefonino per dirvi: "Attenzione! Avete un sonno instabile, dormite poco e male, oppure avete un sonno profondo ma vi muovete poco, siete troppo sedentari, e se per caso camminate (o correte) abbastanza, magari mangiate male, o malissimo, troppi carboidrati, pochissime fibre, eccesso di zuccheri, colesterolo oltre il limite di guardia, troppo sale, poche proteine, eccetera eccetera".
E' davvero utile tutto questo? Oppure è soltanto un gadget elettronico di moda, bello da indossare, divertente da sfoggiare, ma poi con un impatto "digitale" sulla nostra vita quasi neutro? Noi di FamigliaCristiana.it pensiamo sia più che utile, potremmo dire "strategico", se facciamo del benessere, nel senso del "wellness", un punto di riferimento per vivere (e per invecchiare!) meglio. E soprattutto la tecnologia del braccialetto Jawbone Up dà il meglio sé se si ha cura di fare l'unica cosa che lui non fa da solo semplicemente indossandolo: e cioè immettere nell'app del telefono (a mano, scattando una fotografia, o digitalizzando i codici a barre degli alimenti) con scrupolo e precisione tutto quello che mangiamo, dal mattino alla sera, spuntini compresi, SENZA BARARE SULLE DOSI, in modo da avere il quadro chiaro non soltanto di come abbiamo dormito, o di quante calorie consumiamo muovendoci, o anche stando fermi (perché grazie al metabolismo basale ne bruciamo anche dormendo), ma di QUANTE calorie abbiamo ingerito, e di COME le abbiamo ingerite, informazioni preziose per sapere se dobbiamo, per esempio, diminuire gli zuccheri e aumentare le fibre.
Il braccialetto "Up" ti assiste anche nel pisolino: dopo un po' ti butta giù facendoti riposare né troppo né troppo poco.
Stiamo provando il braccialetto UP da poco più di una settimana. Tra un mese avremo dati più corposi, tabelle reali su sonno, movimento ed equilibrio del cibo "scaricate" dal nostro stesso smartphone e vi sapremo dire se fa il lavoro che l'Up della Jawbone promette nello slogan: "Conosci te stesso, vivi meglio".
Una vera chicca possiamo però anticiparla: la funzione "Sveglia intelligente" è utilissima, soprattutto per quelli che soffrono nell'alzarsi al mattino. Infatti, ti tira giù dal letto nel momento di sonno più leggero, mai durante la fase "rem", quella più profondo che, se interrotta bruscamente, lascia "impastati" e intontiti.
Intanto, ecco un video (in inglese, ma estremamente chiaro) sul funzionamento del braccialetto Up: