Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. [...] Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Matteo 5,17-37
CON LA NOSTRA VITA DOBBIAMO ESSERE SEGNO DELL'AMORE.
Molti sono i temi che si possono approfondire prendendo spunto da questo brano di Vangelo. E ciascuno di noi può riservarsi uno spazio interiore per soffermarsi sull’uno o sull’altro degli argomenti, peraltro tutti di estrema attualità. Personalmente vorrei sostare su Gesù che si presenta come «il pieno compimento della legge». Un tema, questo, per la verità impegnativo, ma molto bello. Ad approfondirlo ci viene in aiuto l’apostolo Paolo quando, scrivendo ai cristiani di Roma, dice: «Chi ama l’altro ha adempiuto la Legge.
Infatti: non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai, e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: amerai il tuo prossimo come te stesso. La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità» (Rm 13,8-11).
Se il pieno compimento della Legge è dato dall’amore incondizionato di Dio verso di noi, Gesù che ci ha amato «sino alla fine» (Gv 13,1) ha veramente portato la Legge di Mosè alla piena manifestazione della radice stessa della Legge: Dio nella sua Parola offre una guida al popolo di Israele perché lo ama e intende portarlo a salvezza.
Così anche Gesù offre sé stesso come Legge e ci salva con la sua Croce, compendio di tutto l’amore di Dio, dalla creazione in poi. Dio agisce perché ama; non è spinto da altra motivazione. Ed è Gesù che ha incarnato in modo perfetto questo modo di essere di Dio.
UNA VIA PIÙ ALTA.
Possiamo comprendere il Vangelo di questa domenica, in particolare quel «ma io vi dico» con cui Gesù non contraddice la Legge di Mosè, ma ci indica una via più alta per obbedirle: è troppo poco non uccidere, occorre non turbare il fratello con offese o tradimenti o inganni. C’è un altro insegnamento che possiamo cogliere e mettere in pratica: è necessario che ciascuno di noi indichi la via ed educhi altri a questo compimento della volontà di Dio. Possiamo dire che ama sino in fondo chi insegna ad altri ad amare.
Qui emerge il compito specifico di ogni mamma e di ogni papà: l’amore concreto e profondo che essi possono mostrare verrà imitato, resterà come ricordo ardente nel cuore dei figli. Per questo lo si deve insegnare e facendo così si compie tutta la Legge di Dio!
Preghiamo perché le nostre famiglie siano impegnate a dar compimento, come ha fatto Gesù, a questa stupenda Legge che riassume tutto il bene del mondo: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente… e il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».