Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 16 luglio 2025
 
Rito romano Aggiornamenti rss don Gianni Carozza

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - (ANNO A) 23 FEBBRAIO 2014

Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. [...] Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
Matteo 5,38-48

COMINCIAMO A GUARDARE L’ALTRO CON GLI OCCHI DI DIO 

Perché devo amare il nemico? Questa erché devo amare il nemico? Questa richiesta categorica di Gesù non è forse umanamente sciocca? Senza dubbio è controproducente. Non si va in guerra – sia la grande che la piccola – per abbracciare il nemico! Ma l’insegnamento di Gesù precede questi ragionamenti in qualche modo impeccabili: Gesù non ha nemici e insegna a noi a non averne! Di fronte a queste parole del Vangelo ho la sensazione che Gesù qui non abbia solo dato compimento alla legge di Mosè, ma si sia spinto assai oltre. Per Israele infatti era naturale avere nemici: eserciti che invadevano la Terra promessa; vicini di casa invadenti e prepotenti… Gesù però pensa in modo radicalmente diverso e noi forse possiamo capirlo più di quanto lo si poteva comprendere duemila anni fa.

Chi, nel comune modo di sentire, oggi ci rappresenta “il nemico”? Alcuni lo individuano nello “straniero” che viene a “casa nostra” e ci porta via energie e lavoro; altri lo vedono in popolazioni storicamente avversarie… o in vicini di casa a dir poco originali; altri ancora considerano nemica semplicemente la diversità e fanno fatica a non respingere le differenze… Su questa strada si finisce con il considerare l’altro un “malvagio”, anche se è semplicemente un povero, uno che ha bisogno.

UN “FANTASMA” DELLA MENTE.

Il vero problema è che al “nemico” noi pensiamo anche quando in realtà non esiste. Spesso è una sorta di “fantasma” della nostra mente di cui “abbiamo bisogno” per vivere costantemente all’erta. Certo, anche nelle relazioni più comuni e quotidiane sorgono difficoltà e nascono contrasti che ci appaiono insormontabili, ma con un po’ di buona volontà a venirsi incontro, a comprendersi e a perdonarsi, vediamo che l’insegnamento di Gesù si può realizzare.

Penso che la difficile pagina del Vangelo di oggi possa essere vissuta ponendo nel nostro cuore un po’ di attenzione e di realismo: davvero l’altro mi vuol far del male? Davvero ho compreso bene le sue ragioni? Davvero ho fatto di tutto per rapportarmi a lui in modo evangelico? Davvero non ho avuto fretta nel difendermi?

Ma c’è di più: Gesù ci chiede, nel caso in cui l’altro avesse davvero le sembianze di un nemico, di guardarlo con gli occhi di Dio: sono gli occhi di chi «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni». C’è una buona ragione per la quale Gesù “ci costringe” a comportarci in questo modo così umanamente perdente: «Siate figli del Padre vostro che è nei cieli». Non trovo se non una ragione “divina” per giustificare questo comandamento del Signore: amare come ci ama lui, che «mentre eravamo ancora peccatori (…) è morto per noi» (Rm 5,8).

Potremmo sì continuare a cercare di capire, ma la carta vincente è “fidarci” di Gesù e sperimentare quanta gioiosa ricompensa ci sia nella “magnanimità”, che è la grandezza d’animo di chi considera l’altro sempre come un fratello. Il Vangelo va accolto con semplicità e obbedienza al Signore. Sì, lui, quando ci rassicura anche riguardo all’impensabile, non ci inganna mai!


20 febbraio 2014

I vostri commenti
3

Stai visualizzando  dei 3 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo