Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 14 luglio 2025
 
Rito romano Aggiornamenti rss don Gianni Carozza

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - (ANNO C) 17 NOVEMBRE 2013

Diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. [...] Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita». 
Luca 21,5-19

DALLA FEDE IN GESÙ IL CORAGGIO DELLA TESTIMONIANZA 

Il nostro interesse per il futuro, mentre da un lato è indice di speranza e desiderio di mete nuove, dall’altro è curiosità spesso malsana, quasi un istinto a sollevare la tenda del tempo e assicurarci un domani senza inganni. Sono ancora molte le superstizioni a questo riguardo e il ricorso agli oroscopi o ai maghi di turno è lì a dimostrarlo. Il discorso di Gesù è tutto al futuro e, umanamente, non promette niente di desiderabile: «Di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».

Il tempo ha dato ragione a Gesù: compiendo il suo corso, ha lasciato solo le tracce di una delle meraviglie del mondo antico, il Tempio di Gerusalemme. Nel futuro che Gesù rivela c’è anche l’inganno perpetrato da quanti si presenteranno con la pretesa di possedere poteri divini. Ma anche noi possiamo ingannarci e sostituire a Dio e alla sua fedeltà l’immagine di idoli che rispondono a desideri e progetti che non impegnano la vita per qualcosa di veramente grande.

EGLI HA FIDUCIA IN NOI.

Nel futuro dell’umanità Gesù vede anche tutto il male che gli uomini si faranno e vede i suoi discepoli perseguitati, trascinati «davanti a re e governatori » a causa del suo nome. Come non leggere, ammirati, lo straordinario coraggio di Gesù? Egli, di fronte a questo futuro, si fida di noi e giunge a dirci: «Avrete allora occasione di dare testimonianza ». Gesù vede sì le persecuzioni, ma è certo della nostra fede in lui; conta dunque sulle buone battaglie che condurremo armati della sua Parola, una parola che suscita e rinnova la fede e che offre al mondo una speranza di vita buona. Il tempo a nostra disposizione finirà, lasciando il posto al Regno di Dio che attrae e include in sé l’esistenza di quanti, nel nascondimento umile o nell’eroica santità a tutti manifesta, hanno sperato, creduto e amato.

La prossima domenica è l’ultima dell’Anno liturgico, è il giorno in cui celebriamo “il sigillo di Dio” sulla vicenda umana di tutti e di ciascuno nella Chiesa. Avverto così la necessità di una riflessione sulle molte celebrazioni che l’anno trascorso ha portato con sé: la domenica, giorno del Signore, della festa e del riposo, della comunità e delle singole famiglie con le loro speranze e i loro problemi; il Natale e la Pasqua, che ci hanno fatto rivivere le tappe del cammino di Gesù dentro la nostra umanità, segni grandi dell’impegno di Dio per tutti e ciascuno di noi; le prime Comunioni e le Cresime dei nostri ragazzi che abbiamo messo nelle mani del Signore con grande speranza…

Tante celebrazioni dell’unica realtà che non verrà distrutta da niente e da nessuno: Dio in noi, speranza e «salvezza della nostra vita». Mi pongo anche alcune piccole, grandi domande: siamo saliti più in alto nella contemplazione del mistero dell’amore di Dio? Abbiamo amato di più? Abbiamo trattenuto nel cuore una forte speranza per la gioia di molti? Potremo sostenere lo sguardo del Signore sapendo di aver amato, perdonato, condiviso, aiutato?


13 novembre 2013

I vostri commenti
2

Stai visualizzando  dei 2 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo