L'itinerario di fede ideato da san Filippo Neri viene riproposto domenica 13 marzo. Durante il percorso ci sarà anche modo di ascoltare le testimonianze di famiglie fuggite dall'Ucraina
I silenzi prolungati, non ha mai usato la parola “guerra” e l’omelia di domenica scorsa nella quale ha solidarizzato con i «fratelli del Donbass» e giustificato il conflitto come risposta contro chi organizza «parate gay». Il ritratto del leader della chiesa ortodossa russa: il nonno e il padre perseguitati dal comunismo, l’accusa all’Occidente di annacquare la fede e nel 2018 lo scontro per dire no all’indipendenza della chiesa ortodossa ucraina
Fu contadino, soldato, venditore ambulante e libraio. Dopo aver letto alcuni mistici si dedica a penitenze clamorose sicché lo ritengono pazzo e finisce in manicomio. Qui scopre la sua vocazione: assistere i malati. Fonda il primo ospedale moderno a Granada nel 1539 e plasma i suoi discepoli nell’assistenza agli infermi. Non ha lasciato un libro di Regole e l’Ordine da lui creato prende per sempre il nome dalle tre parole che ripeté fino alla morte: “Fatebenefratelli”
Konrad Krajewski, elemosiniere, e Michael Czerny, prefetto ad interim del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale hanno mete e compiti precisi. Il cardinale Krajewski s'è messo in viaggio oggi verso il confine tra Polonia e Ucraina, dove intende visitare i rifugiati e i volontari nei rifugi e nelle case. Il cardinale Czerny conta di arrivare in Ungheria l'8 marzo per visitare alcuni centri di accoglienza per i migranti provenienti dall'Ucraina.
La scorsa notte, mentre coloro che hanno attaccato l’Ucraina colpendo la centrale nucleare di Zaporizhzhia lavoravano duro per far soffrire la gente, qualcun altro ha lavorato duramente per cercare di alleviare la profonda sofferenza di pazienti disperati
Anche quest'anno il tradizionale ritiro di Quaresima per la Curia Romana si tiene in Vaticano e non nella Casa del Divin Maestro di Ariccia. Annullati tutti gli impegni pubblici di Francesco, compresa l'udienza generale di mercoledì
A un anno dalla morte di padre Gianfranco Grieco, per 37 anni giornalista dell’Osservatore Romano e inviato nei viaggi dei Papi, chi lo ha conosciuto lo ha ricordato con un libro e una celebrazione presieduta a Roma nella prima Domenica di Quaresima dal cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin.
L'Elemosiniere pontificio in partenza verso la Polonia per poi spostarsi in Ucraina a sostegno della popolazione e dei volontari che aiutano i profughi in fuga dalla guerra: «Non ho paura, uso la logica del Vangelo. Francesco vuole raggiungere questa gente, dire che gli vuole bene e incoraggiarli. Porterò i suoi Rosari per pregare perché la preghiera può spostare le montagne»
Francesco all’Angelus: «Siano assicurati davvero i corridoi umanitari per offrire aiuto ai nostri fratelli oppressi dalle bombe. Grazie a chi sta accogliendo i profughi e ai giornalisti che rischiano la vita per garantire l’informazione. Prevalgano il negoziato e il buonsenso»
Il messaggio dell'arcivescovo Domenico Battaglia: «Chiedo che il vostro dolore per la situazione attuale non manchi di concretizzarsi in gesti visibili di vicinanza e solidarietà al popolo ucraino. Aprite le porte a questo Cristo povero che arriva a voi dall’est!»
Le stese a Frattamaggiore e Frattaminore, il fuggi fuggi e la paura della gente che sprofonda nell’angoscia. La riflessione di don Maurizio Patriciello che lancia l’ennesimo appello: «Lo Stato deve assumersi le proprie responsabilità e scendere in campo. Con risolutezza, convinzione, efficacia»
Il presidente della Cec Christian Krieger scrive a Kirill: «I leader religiosi e politici di tutto il mondo, così come i fedeli di diverse Chiese, aspettano che tu riconosca l'aggressione, faccia appello alla leadership politica del tuo Paese per porre fine alla guerra e tornare sulla via del dialogo diplomatico». E il Papa su Twitter posta l’immagine della Madonna Odigitria sfregiata dai sovietici e donata nel 2001 a papa Wojtyla dai fedeli ucraini di Leopoli
Nel messaggio di monsignor Vito Angiuli, vescovo della diocesi di Ugento - Santa Maria di Leuca, un aiuto per vivere questo tempo in preparazione alla Pasqua e segnato dalla guerra in Ucraina: «Quando i conti non tornano, gli ideali sfioriscono e le aspirazioni evaporano, Dio irrompe per trasformare il chronos in kairos; non un tempo da cui fuggire, ma un evento da abitare e da vivere sotto l’azione dello Spirito che spinge nel deserto»
Il cardinale birmano Charles Bo: «Gli attacchi all'Ucraina e l'imminente minaccia dell'uso delle armi di distruzione di massa hanno portato il mondo sulla soglia dell'autoannientamento». Il Papa rinnova l’invito a pregare per la pace e a chi in questi giorni «sta soffrendo sotto i bombardamenti»
Il popolare attore aveva scritto a Francesco chiedendogli un incontro per i 60 anni di matrimonio: «Non pensavo avesse tempo per me in questo momendo così drammatico. L'ho fatto sorridere un po' e abbiamo chiacchierato come vecchi amici. E si è commosso quando gli ho detto della richiesta di Lucia»
Un gruppo di 233 sacerdoti e diaconi definisce la guerra “fratricida” e invita al cessate il fuoco: «Nessun appello non violento per la pace e la fine della guerra dovrebbe essere respinto con la forza e considerato come una violazione della legge, perché questo è il comandamento divino: Beati gli operatori di pace»
La società civile si mobilita per far dialogare le comunità presenti nel nostro Paese arginando e prevendo l’odio che potrebbe divampare tra i due popoli fratelli. Promossa dall’Alleanza “Per un Nuovo Welfare”, che riunisce oltre 100 organizzazioni del terzo settore, e dal giornale Vita, la serie di iniziative comincia giovedì 3 marzo
Il cardinale Parolin celebra il rito delle ceneri e legge l'omelia di papa Francesco. Il Pontefice chiede di implorare da Dio la pace per l'Ucraina e ricorda lo stile del cristiano che cerca la ricompensa da Dio e non dall'apparire nel mondo
La veglia di preghiera nel Santuario della Madonna delle Lacrime. L'arcivescovo: «A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dell’amore»
Mercoledì delle Ceneri, giornata di preghiera e digiuno perché cessino le ostilità in Ucraina, papa Francesco chiede di continuare a invocare da Dio il dono della pace. E continua la catechesi sul ciclo della vecchiaia, ricordando che ci vuole tempo per assimilare e diventare saggi.