A un anno dalla morte di padre Gianfranco Grieco, per 37 anni giornalista dell’Osservatore Romano e inviato nei viaggi dei Papi, chi lo ha conosciuto lo ha ricordato con un libro e una celebrazione presieduta a Roma nella prima Domenica di Quaresima dal cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin.
L'Elemosiniere pontificio in partenza verso la Polonia per poi spostarsi in Ucraina a sostegno della popolazione e dei volontari che aiutano i profughi in fuga dalla guerra: «Non ho paura, uso la logica del Vangelo. Francesco vuole raggiungere questa gente, dire che gli vuole bene e incoraggiarli. Porterò i suoi Rosari per pregare perché la preghiera può spostare le montagne»
Francesco all’Angelus: «Siano assicurati davvero i corridoi umanitari per offrire aiuto ai nostri fratelli oppressi dalle bombe. Grazie a chi sta accogliendo i profughi e ai giornalisti che rischiano la vita per garantire l’informazione. Prevalgano il negoziato e il buonsenso»
Il messaggio dell'arcivescovo Domenico Battaglia: «Chiedo che il vostro dolore per la situazione attuale non manchi di concretizzarsi in gesti visibili di vicinanza e solidarietà al popolo ucraino. Aprite le porte a questo Cristo povero che arriva a voi dall’est!»
Le stese a Frattamaggiore e Frattaminore, il fuggi fuggi e la paura della gente che sprofonda nell’angoscia. La riflessione di don Maurizio Patriciello che lancia l’ennesimo appello: «Lo Stato deve assumersi le proprie responsabilità e scendere in campo. Con risolutezza, convinzione, efficacia»
Il presidente della Cec Christian Krieger scrive a Kirill: «I leader religiosi e politici di tutto il mondo, così come i fedeli di diverse Chiese, aspettano che tu riconosca l'aggressione, faccia appello alla leadership politica del tuo Paese per porre fine alla guerra e tornare sulla via del dialogo diplomatico». E il Papa su Twitter posta l’immagine della Madonna Odigitria sfregiata dai sovietici e donata nel 2001 a papa Wojtyla dai fedeli ucraini di Leopoli
Nel messaggio di monsignor Vito Angiuli, vescovo della diocesi di Ugento - Santa Maria di Leuca, un aiuto per vivere questo tempo in preparazione alla Pasqua e segnato dalla guerra in Ucraina: «Quando i conti non tornano, gli ideali sfioriscono e le aspirazioni evaporano, Dio irrompe per trasformare il chronos in kairos; non un tempo da cui fuggire, ma un evento da abitare e da vivere sotto l’azione dello Spirito che spinge nel deserto»
Il cardinale birmano Charles Bo: «Gli attacchi all'Ucraina e l'imminente minaccia dell'uso delle armi di distruzione di massa hanno portato il mondo sulla soglia dell'autoannientamento». Il Papa rinnova l’invito a pregare per la pace e a chi in questi giorni «sta soffrendo sotto i bombardamenti»
Il popolare attore aveva scritto a Francesco chiedendogli un incontro per i 60 anni di matrimonio: «Non pensavo avesse tempo per me in questo momendo così drammatico. L'ho fatto sorridere un po' e abbiamo chiacchierato come vecchi amici. E si è commosso quando gli ho detto della richiesta di Lucia»
Un gruppo di 233 sacerdoti e diaconi definisce la guerra “fratricida” e invita al cessate il fuoco: «Nessun appello non violento per la pace e la fine della guerra dovrebbe essere respinto con la forza e considerato come una violazione della legge, perché questo è il comandamento divino: Beati gli operatori di pace»
La società civile si mobilita per far dialogare le comunità presenti nel nostro Paese arginando e prevendo l’odio che potrebbe divampare tra i due popoli fratelli. Promossa dall’Alleanza “Per un Nuovo Welfare”, che riunisce oltre 100 organizzazioni del terzo settore, e dal giornale Vita, la serie di iniziative comincia giovedì 3 marzo
Il cardinale Parolin celebra il rito delle ceneri e legge l'omelia di papa Francesco. Il Pontefice chiede di implorare da Dio la pace per l'Ucraina e ricorda lo stile del cristiano che cerca la ricompensa da Dio e non dall'apparire nel mondo
La veglia di preghiera nel Santuario della Madonna delle Lacrime. L'arcivescovo: «A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dell’amore»
Mercoledì delle Ceneri, giornata di preghiera e digiuno perché cessino le ostilità in Ucraina, papa Francesco chiede di continuare a invocare da Dio il dono della pace. E continua la catechesi sul ciclo della vecchiaia, ricordando che ci vuole tempo per assimilare e diventare saggi.
Da Bressanone a Catania, il Paese risponde all’appello di papa Francesco perché il mercoledì delle Ceneri - primo giorno di...
In una visione cristiana, il non prendere cibo è sigillo di essenzialità e di comunione. Deve aprire il cuore a Dio e al prossimo. Il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, papa Francesco ha invitato i fedeli a pregare e a digunare per inovcare il dono della pace tra Russia e Ucraina. La riflessione del teologo Robert Cheaib
«Non è mai troppo tardi. L'estensione del conflitto sarebbe una catastrofe di proporzioni gigantesche». Il Segretario di Stato ha rilasciato un'intervista a quattro quotidiiani italiani.
Presenti a Firenze, dove hanno partecipato al summit "Mediterraneo, frontiera di pace", Benjamina Karic, eletta alla guida della capitale della Bosina-Erzegovina, e monsignor Mounir Khairallah, vescovo di Batroun, non lontano dal confine tra il Paese dei Cedri e la Siria, scuotono la testa ("Non pensavamo accadesse ancora") e offrono la loro esprienza per uscire dal tunnel dell'odio e della guerra
Francesco ricorda la giornata di preghiera e diguno Mercoelkdì delle ceneri, il 2 marzo, e cita la Costituzione italiana. Il saluto alla piazza nella lingua di Kiev
L'omelia della messa conclusiva dell'incontro di Firenze si apre con il pensiero all'Ucraina e con la speranza di poter tornare al dialogo e alla fraternità