Il missionario del Pime padre Gianni Criveller ha organizzato a Monza una veglia di preghiera in concomitanza con l’ordinazione episcopale, il 4 dicembre, di mons. Stephen Chow Sau Yan: «Il suo primo compito sarà ricostruire l’unità in una comunità divisa dal dramma politico in corso. Molti leader cattolici sono stati incriminati e sbattuti in carcere e chi può scappa via per sfuggire a un sistema oppressivo e privo di libertà»
«Io e mia moglie siamo già ultraottantenni, ci vogliamo bene e sentiamo ancora il desiderio, anche se infecondo, di amarci che teniamo vivo con qualche effusione, qualche carezza erotica alla fìdanzatini nei loro primi contatti amorosi... Come ci vedrebbe la Chiesa?» Leggi la risposta di don Antonio Rizzolo, direttore di Famiglia Cristiana
Lo studio del teologo permette al credente di essere sempre più cosciente della fede viva. La riflessione di Robert Cheaib
Non è un supereroe né un detective infallibile: il “don” interpretato da Michele La Ginestra su Tv2000 mostra l’umanità della vita quotidiana di tanti preti
Con la ricorrenza del compleanno di Jorge Bergoglio il 17 dicembre cogliamo l’occasione per fargli gli auguri e pregare per lui e per il suo servizio nella Chiesa, che stimola a camminare nella gioia del Vangelo
L’arcivescovo Domenico Battaglia affida la città all’Immacolata: «Il contrario dell’indifferenza è la cura! E Dio sa quanto la nostra città ha bisogno di ripartire dall’etica della cura». Poi la visita ai piccoli pazienti dell'ospedale pediatrico Santobono
Francesco all’Angelus per l’Immacolata parla del suo viaggio in Grecia e a Cipro: «A Lesbo ho potuto guardare negli occhi questa sofferenza. Per favore, guardiamo negli occhi gli scartati che incontriamo. Lasciamoci provocare dai visi dei bambini, figli di migranti disperati». E ricorda che la santità, sull’esempio di Maria, «non è questione di santini e immaginette ma di essere umili, ossia di non avere occhi per sé, ma per Dio e per gli altri»
Francesco attorno alle 6.15 è andato in piazza di Spagna per pregare davanti alla statua della Madonna alla quale ha offerto un omaggio floreale e chiesto il dono della «conversione, perché sciolga il cuore di pietra di chi innalza muri per allontanare da sé il dolore degli altri»
L’ex conduttore di Raiuno è stato ordinato prete martedì mattina nella Concattedrale di Sanremo dal vescovo Suetta che lo ha esortato a ispirarsi a Sant’Ambrogio: «Dovrai lasciarti alle spalle un ambito tutto luccicante di carriera mondana: ti esorto ancora a perseverare nella risposta senza rimpianti e fuggendo dalla tentazione di trattenere o recuperare qualcosa»
Le parole di Francesco risuonano in questi giorni come l’urlo del Battista. Come Giovanni, anche il Pontefice grida nel deserto del mondo fatto di indifferenze e diffidenze; di egoismi e avidità. Un deserto dove gli altri, perfino i bambini, ci fanno paura
Per la veglia del 9 dicembre, vigilia della festa della Vergine Lauretana, l'invito è quello di unirsi spiritualmente in preghiera con la città e ad accendere una candela inviando le foto da pubblicare sul sito del Santuario
Il Discorso per Sant’Ambrogio dell’arcivescovo Delpini: «La nostra società non ha bisogno solo di forme più severe di controllo, di interventi più incisivi della politica e delle forze dell'ordine» ma anche di trovare un «nuovo umanesimo». E avverte: «Milano lasciati interpellare dagli ultimi della fila, dai vuoti a perdere, dalle vite di scarto»
Ha 36 anni. Martedì 7 dicembre affida totalmente la sua vita a Dio. Storia di una giovane la cui vocazione è maturata nella vita (e tra le diffcoltà) di tutti i giorni. Ed è stata affinata dalla dura esperienza del Covid, da cui s'è salvata (anche) grazie alla solidarietà e alla mobilitazione di molti.
Rispondendo alle domande dei giornalisti Francesco è tornato a parlare dei populismi, del dialogo con gli ortodossi cui ha chiesto scusa per il male fatto durante la guerra di indipendenza, e delle dimissioni dell'arcivescovo di Parigi, monsignor Michel Aupetit, circa il quale ha detto: «I peccati della carne non sono i peggiori». Alla fine, a Bergoglio viene regalato come souvenir una riproduzione in scala del Partenone. «Ero dispiaciuto di non poterlo almeno vedere e allora ieri sera mi hanno portato fin sotto e l'ho visto illuminato, anche se non l'ho toccato»
SI conclude il viaggio di Francesco a Cipro e in Grecia. Lasciando Atene il Pontefice incontra i giovani nella scuola San Dionigi delle Suore Orsoline, nella zona di Maroussi. E lascia loro un messaggio di speranza.
Dopo la mattinata trascorsa tra profughi e migranti nel campo di Mitilene, sull'isola greca di Lesbo, nella Messa celebrata al Megaron Concert Hall di Atene, papa Francesco ricorda che Dio si rivela alle persone umili. E parla di deserto e conversione. Ecco il testo integrale
Il Vangelo è stato il suo viatico. La storia e i volti degli uomini sono stati la sua missione. L’Europa, il suo orizzonte. Dal 1995 al 2008 ha ricoperto il ruolo di segretario generale del Consiglio delle Conferenze episcopali europee percorso continuato con la nomina di Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa. Nel 2013 papa Francesco l'ha voluto nunzio apostolico in Venezuela. Dal maggio 2021 era nunzio apostolico della Santa Sede presso l’Unione europea. L'ha vinto il Covid. Aveva 67 anni.
È impensabile che si vogliano usare i fondi comuni europei per costruire muri: Jorge Mario Bergoglio, incontrando i migranti nel campo che li ospita sull'isola greca di Lesbo, striglia l'Europa che non pratica nei suoi confini quei valori umani che vuole esportare nel mondo. Le condizioni dei rifugiati migliorano, ma si sta facendo ancora troppo poco. L'Angelus recitato tra tende e container
LE FOTO: TRA RIFUGIATI E PROFUGHI, FRANCESCO NEL CUORE DEL DOLORE DEL MONDO
Sacerdote, religioso francescano dell'Ordine dei Frati minori Cappuccini, rettore del Santuario della Madonna del silenzio, ad Avezzano (Aquila), fra Emiliano Antenucci suggerisce come vivere questo tempo che precede Natale. Alle 18 di domenica 5 dicembre, la testimonianza di Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana e di Maria con te
«Siamo un po' tutti debitori del vostro Paese», dice il Pontefice parlando nella cattedrale di San Dionigi. E raccomanda di continuare a essere laboratorio di fede come fu ai tempi in cui, con l'apostolo Paolo, il cristianesimo incontrò la cultura greca. I cattolici sono pochi, ma ciò non significa insignificanza nè postula proselitismo: «Benedite la piccolezza, non ci è richiesto lo spirito della conquista o lo splendore mondano».