Nuovo orrore tra le macerie di Aleppo: fosse comuni, con decine di cadaveri straziati da segni di mutilazioni e di torture. A scoprirle, nella parte orientale della città fino a pochi giorni fa sotto il controllo dei ribelli, sono stati i militari russi impegnati in Siria. Nella zona di Aleppo est le operazioni di evacuazione, iniziate, bloccate e riprese più volte a causa delle difficoltà dei negoziati, sono terminate il 22 dicembre sera: la Mezzaluna rossa siriana e il Comitato internazionale della Croce rossa hanno dichiarato di aver messo in salvo in aree rurali vicine alla città 35mila persone. L'ultimo convoglio dei jihadisti ha lasciato Aleppo, che è tornata completamente sotto il controllo delle forze governative. Per celebrare il Natale, nel quartiere cristiano armeno di Aziziya è stato eretto l'albero di Natale più alto di tutto il Paese. La gente vuole tornare. Ma prima di permettere agli abitanti di rientrare nei quartieri abbandonati e ricostruire la loro vita, è necessario eliminare tutte le mine e gli ordigni esplosivi nascosti come trappole e neutralizzare i depositi di armi lasciati dai jihadisti.