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lunedì 04 novembre 2024
 
Fotogallery

“Alla luce dei fatti”: gli scatti straordinari di un maestro italiano

06/04/2017“Alla luce dei fatti”. È il titolo della retrospettiva del lavoro di Mauro Galligani, uno dei più grandi fotografi italiani. La mostra si inaugura l’8 aprile (ore 17,30), preceduta, alle 15,00, da un incontro con l’autore, e rimarrà aperta fino a domenica 4 giugno 2017. La presenta il CIFA, Centro Italiano della Fotografia d’autore di Bibbiena (AR), ente nato per volontà della FIAF, la storica Federazione Italiana Associazioni Fotografiche

  • Pag. 18 - Seveso 1977 ok.jpg
    Seveso, Milano, 1977. Il volto sfigurato di Stefania Senno, due anni e mezzo, è la testimonianza più agghiacciante della tragedia di Seveso. Il 10 luglio del 1976 esce dall'Icmesa, un'industria chimica del comune di Meda, una nuvola grigiastra. Solo una settimana dopo la parola fatale: diossina.
  • Pag. 21 - Albania 1992 ok.jpg
    Durazzo, Albania, 1992. Dopo cinquant'anni di chiusura si aprono i cancelli dell'Albania. Un esodo: la meta è l'Italia. Dall'inizio del 1991 sbarcano nel porto di Brindisi migliaia di disperati, Almeno 30.000. Molti vengono rimpatriati. Dall'Italia sta arrivando una nave carica di albanesi. Tra i passeggeri che scendono, un uomo cerca, chiama. Dalla folla in attesa esce il fratello. I due si abbracciano, cadono a terra.
  • Pag. 24 - Guatemala 1982 ok.jpg
    Città del Guatemala, Guatemala, 1982. L'insegna di un'armeria sembra incombere minacciosa sulla chiesa della Mercedes: un'immagine emblematica del dramma dei popoli del Centroamerica, provati da anni di guerriglie e conflitti.
  • Pag. 25 - Guatemala 1982 ok.jpg
    Guatemala, 1982. Sul ciglio della Carrera panamericana, la grande arteria che collega il Nord e il Sud del Nuovo Continente, giace il cadavere di un uomo. Sono evidenti sul corpo i segni delle torture subite prima di essere assassinato e gettato seminudo, in estremo segno di spregio, sul ciglio della strada. Il macabro rituale porta la firma degli squadroni della morte.
  • Pag. 27 - Afghanistan 2010 ok.jpg
    Todnak, Afghanistan, 2010. Giornata di visita medica in un villaggio a pochi chilometri dalla base di Bala Baluk. Prima di accedere alla tenda della Croce Rossa, gli abitanti vengono controllati.
  • Pag. 28 - Egitto 1989 ok.jpg
    Luxor, Egitto, 1989. Quasi una resurrezione. Durante i lavori di consolidamento nel cortile del tempio di Amenophis III, tornano alla luce dopo tremila anni le statue del re Horemheb, del dio Atum e della dea Hathor, sovrana dell'amore e della bellezza. Per recuperare i preziosi reperti, gli operai si immergono in apnea nel fango e lavorano con le mani e piccoli scandagli.
  • Pag. 30 - Russia 1987 ok.jpg
    Mosca, Unione Sovietica, 1989. Cambio della guardia ai vertici della Pravda. Dopo 13 anni di direzione di Victor Afanasiev, conservatore comunista, il quotidiano del PCUS passa a Ivan Timofeevich Frolov che, illustrando ai corrispondenti stranieri le linee del rinnovamento, dice: «Faremo informazione in modo diverso dal passato. Pubblicheremo in esclusiva quei documenti sul dibattito interno al Partito che prima rimanevano riservati».
  • Pag. 41 - San Patrignano 1994 ok.jpg
    San Patrignano, 1994. Nel reparto infettivi, Sabrina ha una grave malattia. La sorella l'assiste. Prima che fosse costruito il centro medico, i malati venivano ricoverati in una casa colonica.
  • Pag. 46 - Afghanistan 1979 ok.jpg
    Kabul, Afghanistan, 1979. Davanti al carcere di Pule Charkhi, i parenti dei detenuti politici sono in attesa della loro scarcerazione.
  • Pag. 47 - Nicaragua 1987 ok.jpg
    Managua, Nicaragua, 1987. La guerra tra sandinisti e contras ha contato 50.000 morti e migliaia di mutilati, saltati sulle mine. René Varga (al centro), 19 anni, militare di leva, ricoverato nell'ospedale della capitale, attende che siano costruite le protesi per poter di nuovo camminare.
  • Pag. 50 - Albania 1990 ok.jpg
    Tirana, Albania, 1990. Ultimi mesi di fedeltà al regime. Nella piazza Scanderberg, padre e figlio salutano, con una carezza e il pugno chiuso, l'immensa statua di Enver Hoxha, leader dell'Albania dal 1945 al 1985 e massimo cultore dello stalinismo. Il 9 dicembre 1990 una manifestazione di studenti marcia verso l'Università di Tirana: è la fine della dittatura. Il 21 febbraio 1991, sotto la spinta di migliaia di manifestanti, la statua di Hoxha viene abbattuta.
  • Pag. 51 - Russia 2004 ok.jpg
    Diveyevo, Russia, 2004. Con un bacio di fede, una donna rende omaggio al corpo di Cristo nel monastero di San Serafino. Un'intimità che ha resistito anche durante gli anni del regime. Nell'era postcomunista la Chiesa ortodossa ha riacquistato il suo antico potere e prestigio. Con il patrocinio del Cremlino, riaprono i monasteri, vengono ricostruiti più di 20.000 edifici religiosi e si santificano i martiri del terrore staliniano.
  • Pag. 57 - Ciad 1986 ok.jpg
    N'djamena, Ciad, 1986. Donne e bambini in fila per la vaccinazione. Dopo 15 anni di guerra, il Ciad è uno dei paesi più poveri al mondo. Per rompere il cerchio di miseria l'Unicef ha promosso una campagna di profilassi contro le malattie infettive.
  • Pag. 58 - Berlino 1976 ok.jpg
    Berlino Est, Repubblica Democratica Tedesca, 1976. Il Muro di "4a generazione" costruito nel 1975. Una fascia di silenzio e di vuoto, tra lastre di cemento armato, campi minati e oltre 300 torri di guardia.
  • Pag. 59 - Polonia 1976 ok.jpg
    Auschwitz, Polonia, 1976. Davanti al muro delle fucilazioni del campo di sterminio nazista, Papa Giovanni Paolo II rende omaggio alle vittime dell'Olocausto. Tutto è rimasto come allora. Filo spinato, torrette, capannoni, il simbolo della morte che intima l'alt. E nell'aria, le voci di quattro milioni di uomini.
  • Pag. 65 - S.Vito Lo Capo 1997 ok.jpg
    Favignana, Trapani, 1997. Come un sacrificio violento che misura la forza dell'uomo e della natura. E' la tonnara. Dalla camera della morte, così si chiama l'ultima rete che consente la cattura dei pesci, emerge ferita dagli arpioni l'offerta del mare.
  • Pag. 78 - Mostar 1995 ok.jpg
    Mostar, Bosnia, 1995. Un condominio bombardato, una coppia che resiste. Avdo Siljic, colonnello in pensione dell'esercito iugoslavo e sua moglie Mira, unici bosniaci nella Mostar croata, per sette mesi hanno vissuto qui, sfidando i bombardamenti. Prima della guerra, tra gli inquilini regnava la pace. Poi, scoppiata la follia etnica, gli sloveni, i serbi e i croati si sono trasferiti altrove. I signori Siljic invece restano.
  • Pag. 79 - Libano 1989 ok.jpg
    Beirut, Libano, 1989. Beirut est: quel che resta di un balcone in una delle parti bombardate della città. Si beve il caffè e le rose sono in fiore. Nessuno come i libanesi si è abituato a convivere con la guerra.
  • Pag. 80 - Berlino 1999 ok.jpg
    Berlino, Repubblica Federale di Germania, 1999. A dieci anni dalla caduta del Muro, nella nuova Germania unita una ragazza illumina con la sua spigliata irriverenza il volto severo di Karl Marx. Alla base della statua, che rende omaggio ai padri del comunismo, qualcuno ha scritto: "Non è stata colpa nostra".
  • Pag. 89 - Russia 1987 ok.jpg
    Mosca, Unione Sovietica, 1987. Un gigante sospeso sulle acque della Moscova. E' un tuffatore sotto gli occhi sorridenti della moglie. E' l'Unione Sovietica nella sua grandezza geografica. Ma è soprattutto un paese che ha sconvolto la storia del Novecento e che, settant'anni dopo la Rivoluzione d'ottobre e a pochi mesi dall'inizio della perestrojka, sta cercando un nuovo equilibrio.
  • Pag. 93 - Nepal 2002 ok.jpg
    Kathmandu, Nepal, 2002. La "Kumari", reincarnazione della dea Taleju, viene scelta all'età di 3 o 4 anni. Superate prove severissime, la bambina si trasferisce con la famiglia nel Kumari Bahal e non ha contatti con il mondo esterno se non in rare occasioni. Cesserà di essere dea vivente al momento della pubertà.
  • Pag. 97 - Somalia 1993 ok.jpg
    Mogadiscio, Somalia, 1993. Lungo la costa di Mogadiscio, un commando del Col Moschin si cala da un elicottero HH 3F Pelican. Il 13 dicembre 1992 gli incursori del 9° Reggimento Col Moschin arrivarono per primi nella capitale somala e occuparono l'ambasciata italiana, abbandonata allo scoppio della guerra civile nel 1991.
  • Pag. 99 - Mozambico 1993 ok.jpg
    Maputo, Mozambico, 1993. Una donna rinasce tra le onde del mare, purificata dai canti e dalle grandi croci dei sacerdoti della Chiesa di Sion, una religione proveniente da Sud Africa e molto seguita anche nella capitale del Mozambico.
  • Pag. 103 - Burundi 1995 ok.jpg
    Burundi, 1995. Il campo profughi di Mugano. La guerra tra le etnie hutu e tutsi ha fatto un milione di morti. I rifugiati sono almeno 500.000.
  • Pag. 15 - Mozambico 1993 ok.jpg
    Maputo, Mozambico, 1993. A pochi giorni dall'arrivo dei soldati italiani in Missione di Pace. Il Mozambico è uno dei Paesi più poveri al mondo. Reddito annuo pro capite: 80 dollari. Un quarto dei bambini muore prima di raggiungere i cinque anni. Dei sopravvissuti, da 300 mila a 500 mila, passano le giornate sulla strada in cerca di qualcosa da mangiare. Ricerca spesso vana.
 
 
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