Esraa ha 30 anni, è mamma di tre bambini e viene dall'Egitto: a Milano ha imparato a prendersi cura delle piante in un orto tra i palazzi, a cucinare lasagne, gnocchi e pesto, facendo nuove amicizie. Lot ha lasciato la Nigeria per colpa della crisi: tutti i giorni si alza alle 7 per andare a coltivare in un campo appena fuori Perugia pomodori e okra, un ortaggio che ricorda profumi e sapori della sua Africa e, insieme alle verdure, fa crescere anche il proprio futuro. Abdì, 58 anni, è scappato dalla guerra in Somalia con la sua numerosa famiglia: nel suo Paese insegnava il corano ai bambini e lavorava la terra, a Ragusa fa il contadino e il suo sogno è avere un giorno un campo tutto suo per poter coltivare melanzane, fave, cipolle, aglio, lattuga e datteri.
Esraa, Lot e Abdì sono alcuni dei beneficiari del progetto “Coltiviamo l’integrazione”, finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione del Ministero dell’Interno con capofila Tamat NGO, in collaborazione con Associazione i Tetti colorati Onlus di Ragusa, Fondazione ISMU, Associazione Robert F. Kennedy Human Rights Italia e Cardet.
Il progetto ha l'obiettivo di fornire ai migranti strumenti di integrazione sociale, culturale ed economica attraverso attraverso laboratori strutturati per acquisire sia la conoscenza della lingua italiana e del linguaggio specifico nel mondo del lavoro, sia il sapere tecnico e pratico nel campo dell’agricoltura.
Oggi 15 dicembre alla Casa della Memoria di Milano si è svolto l'evento conclusivo del progetto, organizzato dall'associazione perugina Fuori di Zucca. Durante l'evento sono stati presentati il documentario web e la mostra fotografica on line “Inside” (https://inside.coltiviamolintegrazione.it, realizzata da Sheldon.studio), con gli scatti di Stefano Schirato: un racconto per immagini del progetto attraverso i ritratti dei beneficiari e delle loro storie, i prodotti usati e il reportage su luoghi e attività svolte durante i laboratori di Perugia, Milano e Ragusa.
Nella fotogallery alcuni degli scatti di Stefano Schirato per la mostra "Inside".