La Famiglia Paolina della Lombardia si è riunita per celebrare il 50° dies natalis del proprio Fondatore, il beato Giacomo Alberione, morto il 26 novembre 1971 a Roma. Per l’occasione, nella parrocchia San Martino a Cinisello Balsamo, si è tenuta la Celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, e concelebrata sia da sacerdoti paolini – tra cui don Antonio Rizzolo, direttore di “Famiglia Cristiana” – che da rappresentanti del clero decanale. Suor Marialba Moro, Figlia di San Paolo, a nome di tutti i Paolini presenti, ringraziando l’Arcivescovo, ha ricordato il suo illustre predecessore, il cardinale Giovanni Battista Montini, diventato poi Papa Paolo VI, che alcune ore prima della morte di Don Alberione si recò al suo capezzale per pregare e dare l’ultimo saluto terreno, innanzitutto a un grande amico e poi a un uomo che ha saputo scrutare i «segni dei tempi» e ha dato alla Chiesa «nuovi strumenti per esprimersi» comunicando il Vangelo «nel mondo moderno e con i mezzi moderni».
Monsignor Delpini, nella sua omelia, ha espresso la sua ammirazione per don Alberione, in particolare per aver accolto l’invito di Gesù «a convertire il limite in un confine». A noi tutti, che viviamo quotidianamente le nostre esperienze di sofferenza e il senso di incapacità nell’affrontarle, il Signore ci invita a non vedere il limite come «l’esito finale senza speranza», ma come «un confine che annuncia un oltre, un confine che fa sognare nuove rivelazioni, un confine che introduce nella verità di Dio». Don Alberione – pur con le sue fragilità e l’iniziale povertà dei mezzi – ha varcato quel confine, è andato oltre e ha seguito Cristo come Maestro. Gesù, nel Vangelo proclamato durante la Messa, si presenta come la Via: una «via che non si lascia interrompere dall’ostilità, dalla indifferenza, dalla sproporzione».
Presente alla celebrazione anche il condirettore di "Famiglia Cristiana" Luciano Regolo e il sindaco di Cinisello Balsamo, Giacomo Ghilardi, in segno di grande stima nei confronti dei Paolini che risiedono in città fin dal 1947 e che svolgono un importante ruolo sia in campo religioso che culturale. Al termine della Messa l’assemblea dei fedeli, nella preghiera per la Beatificazione, ha elevato il suo ringraziamento alla Santissima Trinità per aver fatto rivivere nella Chiesa il carisma apostolico di San Paolo, rivelandosi nella luce dell’Eucaristia al beato Giacomo Alberione e suscitando apostoli per la nuova evangelizzazione con i moderni mezzi di comunicazione.