Si è conclusa la 34sima rievocazione della Mille Miglia, «il più bel museo viaggiante al mondo», come Enzo Ferrari amava definire la corsa automobilistica forse più celebre.
Protagoniste assolute sono state le vetture storiche dell'Alfa Romeo: prima un'Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato del 1931, seguita subito dopo da un'Alfa Romeo 6C 1500 Gran Sport del 1933 e al quinto posto un'altra 6C 1750 Gran Sport Zagato del 1930 appartenente al
Museo Storico Alfa Romeo di Arese. Dunque, un trionfo che si ripete anche nella Mille Miglia in versione moderna, che è ormai soltanto una rievocazione di regolarità, per il
modello 6C 1750 Gran Sport, il quale aveva invece trionfato nell'edizione "vera", cioè agonistica, competitiva, del 1930,
con l'equipaggio Tazio Nuvolari e Giovanni Battista Guidotti. Una gara diventata celebre per il "sorpasso a fari spenti" di Nuvolari, ma nella quale il pilota mantovano conquistò pure il record dei 100 km/h di velocità media su tutto il percorso. Un primato che non potrà mai più essere battuto.
Hanno tagliato il traguardo anche due spider Fiat storiche - la 508S del 1934, conosciuta come "
Balilla Coppa d'Oro", e la
1100 TV Trasformabile del 1955 - e una preziosa Lancia Ardea del 1939, berlina della prima serie, con a bordo l'attrice Kasia Smutniak. La Mille Miglia edizione 2016 è stata anche l'occasione per una passerella, accanto alle vetture d'epoca, degli ultimi modelli, ormai iper-tecnologici, di casa Fiat Chrysler: la nuova
Alfa Romeo Giulia che ha fatto da apripista e soprattutto la nuova
Fiat 124 Spider, modernissima erede, cinquant'anni dopo, di una delle automobili più belle degli anni Sessanta.