Il "sultano" incontra Francesco, tra richiami sui diritti umani e proteste filo-curde
05/02/2018Visita-lampo nella capitale, tra contestazioni e grandi misure di sicurezza, per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, insieme alla moglie Emine. Per loro udienza con il Papa. Poi l'incontro con il presidente Mattarella e il premier Gentiloni (foto Ansa e Reuters).
La visita di 24 ore del presidente turco Erdogan a Roma ha sollevato grandi proteste e manifestazioni nella capitale, con episodi di scontro e forte tensione con le forze di polizia, per denunciare l'autoritarismo, le violazioni dei diritti umani, la repressione della minoranza curda da parte del Governo di Ankara. Lo scorso 30 gennaio la Turchia ha lanciato una pesante offensiva militare contro Afrin, nel cantone del Rojava, Nordest del Paese, roccaforte della minoranza curda in Siria. "Ramoscello d'ulivo": così Erdogan ha denominato l'operazione che, secondo il presidente turco, servirebbe a ristabilire la pace sconfiggendo i miliziani curdi delle Unità di protezione del popolo (Ypg), da lui considerate "terroriste". Di fatto, Erdogan rifiuta categoricamente l'autoproclamazione di una regione autonoma curda nel Rojava. I bombardamenti hanno già causato oltre 900 tra morti, feriti e prigionieri. Le forze curde hanno avuto un ruolo importantissimo nella sconfitta dello Stato islamico nel Nord dell'Iraq e in Siria. Ma la loro aspirazione a un Stato autonomo curdo continua a essere soffocata.