La presentazione ufficiale dell’esposizione “Il cantiere della cattedrale” ha visto gli interventi dell’arcivescovo, di monsignor Ivano Casaroli (presidente del Capitolo della Cattedrale), del prefetto Rinaldo Argentieri, dell’assessore comunale Matteo Fornasini, dell’assessore regionale Marcella Zappaterra e dell’architetto Alessandra Quarto, dirigente della Soprintendenza. In particolare, monsignor Casaroli ha sottolineato “l’impressione che si ha della sapienza con la quale vene costruita questa cattedrale”. Dopo la scoperta di questi “tesori risorti dal silenzio, c’è la necessità che l’edificio torni a essere casa di tutti”. Nel dicembre 2020 vennero alla luce frammenti di alcune delle colonne, dei capitelli e dei fregi medievali che sostenevano l’antico matroneo della cattedrale, prima della ristrutturazione settecentesca guidata da Francesco Mazzarelli. Opere più o meno conservate (alcune sono state rovinate dai lavori svolti nel XVIII secolo), raffiguranti leoni, grifoni e figure antropomorfe, che verranno analizzate meglio, e di cui non si conserva alcuna documentazione.
La costruzione del Duomo, chiuso integralmente da marzo 2019 coi lavori assegnati alla ditta “Leonardo”, iniziò nel 1132 e si pensa fu diretta dall’architetto e scultore Nicholaus.
«Da cinque anni sono iniziati i lavori di messa in sicurezza e il restauro dopo il terremoto del 2012 e da tre la Cattedrale è chiusa per la gravità di tali lavori», ha detto l'arcivescovo Perego, «una ferita grave per la Chiesa e la città di Ferrara. Ma le ferite di una chiusura hanno aperto un nuovo squarcio sulla Cattedrale e sui suoi quasi novecento anni di vita, regalandoci tesori nascosti dell’arte romanica in Emilia Romagna, che hanno confermato quanto lo studioso Mario Calura disse nella sua relazione sulla ‘simbolistica della Cattedrale’, nel 1935, al Convegno dell’VIII centenario della costruzione della Cattedrale: “il Duomo di Ferrara è dal punto di vista simbolico il più ricco e il più significativo d’Italia e tra i più importanti d’Europa”. Un percorso di lavoro storico e artistico ancora lungo, ma che al termine – speriamo per il Giubileo del 2025 – ci riporterà a celebrare e partecipare alla vita liturgica nella Cattedrale in sicurezza, ma anche con la maggior consapevolezza del valore di questo monumento storico per la vita ecclesiale, culturale e sociale della città».