Si chiama Eid (o Id) al Fitr, è un momento di preghiera e di gioia che solenizza la fine del Ramadan (il tempo dedicato al digiuno e alla penitenza), un'occasione per raccogliere la zakat, l' elemosina che spetta ai bisognosi. Per importanza è la seconda festa dell'silam. Segue il calendario lunare: quest'anno la si celebra domenica 25 giugno. L'anno prossimo cadrà il 15 giugno. Nel 2019, il 4 giugno.
Tutto il mondo musulmano oggi festeggia. L'Italia non fa eccezione. A MIlano, la preghiera collettiva, non si è svolta come l'anno scorso all'Arena Civica, ma - cadendo di domenica - nei singoli luoghi di culto delle comunità di zona. Unico punto di ritrovo collettivo, il Palasharp dove si sono presentati in migliaia per la celebrazione della festa di Eid al Fitr. Nei giorni scorsi, proprio in occasione di questa celebrazione, il cardinale Angelo Scola aveva scritto una lettera alla comunità islamica milanese per chiedere, citando il Corano e le Sacre Scritture, che il dialogo tra le religioni possa proseguire per il bene comune. A Salerno, appuntamento stamane in Piazza Sant’Agostino. A Bari, al Parco 2 giugno.
A Torino, almeno 25 mila persone, ma forse anche di più, si sono date appuntamenrto stamane sotto la tettoia del Parco Dora. Una folla ordinata, tantissime le famiglie, accorsa per la preghiera e per ascoltare le riflessioni dell’imam Idris Kameri, che ha sottolineato come «l’Islam sia religione di pace, amore e tolleranza, insegnamento di tutte le virtù sociali». Ma prima ancora, i fedeli muuslmani intervenuti hanno ascoltato l’arcivescovo, monsingor Cesare Nosiglia, e il sindaco della città, Chiara Appendino.
«Cari fratelli e sorelle musulmani, il Ramadan è stato un tempo di purificazione e di liberazione, un tempo opportuno per la conversione a una vita più autentica e in sintonia con Dio. E questo è anche il mio augurio per tutti voi», ha affermato in particolar modo monsignor Cesare Nosiglia, giunto all’ Eid al Fitr per la prima volta, senza annunci ufficiali. Oggi ai fedeli musulmani, come fatto anche ieri, in Cattedrale, in occasione delle celebrazioni di san Giovanni, Nosiglia ha parlato di convivenza. «Il Ramadan è stato un tempo di fraternità fondata sul massimo rispetto tra le persone, e delle regole comuni che sono anch’esse pilastri della vostra convivenza. Questa fraternità e convivenza sono sovente nella nostra società turbate dalla paura, dalla diffidenza, dalla separatezza da cui nascono le controversie e persino i rifiuti degli altri che seguono culture e religioni diverse. Qualcuno purtroppo giunge anche a fare della religione uno strumento di violenza e di morte volendo far credere che questa è la volontà di Dio... Il terrorismo omicida... è una bestemmia contro Dio, con gesti che nulla hanno a che vedere con la fede e la religione. Io sono profondamente convinto invece che anche la diversità delle nostre religioni possono e devono diventare motivo di arricchimento reciproco. I comportamenti della pace, le idee della pace siano il nostro modello comune per vivere insieme in questa città che appartiene a tutti i suoi abitanti chiamati a sentirsi custodi e promotori del bene comune di ogni altro cittadino».
Le immagini della fotogallery sono state scattate per Famiglia Cristiana da Paolo Siccardi/WALKABOUT-ph