Il nostro Massimo Bottura è il miglior cuoco del mondo
16/06/2016Massimo Bottura con la sua Osteria Francescana di Modena (tre stelle Michelin) è stato premiato a New York come miglior cuoco al mondo, al primo posto della classifica World’s 50 Best Restaurants 2016.
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Massimo Bottura festeggia con le bollicine italiane il suo primo posto nella classifica The World's Best Restaurants 2016. A destra Matteo Lunelli delle Cantine Ferrari.
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Nella foto Silvia ed Enrico Crippa (da sinistra) e Davide Scabin brindano agli altri meravigliosi risultati italiani nella celebre classifica. Enrico Crippa con il suo ristorante Piazza Duomo di Alba è salito nei primi venti posti (17°), Davide Scabin con il Combal.Zero merita nuovamente un posto nell’Olimpo della cucina: rientra al numero 46.
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La sala dove si è tenuta la cerimonia di premiazione con il gotha dell’alta ristorazione internazionale al Cipriani Wall Street di New York.
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Primo piano per Massimo Bottura. A destra un suo piatto.
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matteo e Camilla Lunelli delle Cantine Ferrari festeggiano Massimo Bottura nello spazio dedicato alle bollicine di Trento nella sala newyorkese.
Il brindisi tutto italiano è stato fatto insieme agli altri italiani premiati Enrico Crippa, i fratelli Alajmo e Davide Scabin, anche loro in vetta alla classifica mondiale. Lo scettro lasciato dai fratelli Roca del ristorante catalano El Celler de Can Roca è stato raccolto finalmente da uno chef italiano, a confermare l'importanza nel mondo della cucina italiana. La Federazione italiana cuochi (Fic) ha accolto con entusiasmo e grande soddisfazione, in quanto rappresenta un motivo di orgoglio per tutta la ristorazione italiana. «La nomina di Massimo in vetta ai 50 migliori ristoranti del mondo - ha dichiarato Rocco Pozzulo, presidente della Fic - era nell’aria, tutti noi lo speravamo. Come cuoco e come italiano, sono felice che abbia raggiunto questo risultato, che si merita. È un traguardo che arriva dopo anni di duro lavoro e ritengo che, oltre a dare lustro alla cucina italiana a livello mondiale, possa servire anche come stimolo per i tanti giovani che si avventurano nel mondo della cucina. Il messaggio che deve essere colto è che per raggiungere questi risultati ci vogliono passione e determinazione, ma occorre saper attendere che i frutti arrivino, senza voler bruciare le tappe».