Per le vittime delle guerre, della trattta degli esseri umani, delle persecuzioni: donne, uomini, immigrati, martiri. Papa Francesco ha guidato la Via Crucis del Venerdì Santo ricordando quanti a vario titolo soffrono, oggi, nel mondo. E chiedendo perdono per chi si volta dall'altra parte, non intervendo, tacendo: a cominciare da uomini e donne di Chiesa. Una denuncia che non rinuncia alla speranza: «La speranza sicura che i nostri nomi sono incisi nel tuo cuore e che siamo collocati nella pupilla dei tuoi occhi. La speranza che la tua Croce trasforma i nostri cuori induriti in cuore di carne capaci di sognare, di perdonare e di amare; trasforma questa notte tenebrosa della tua croce in alba folgorante della tua Risurrezione. La speranza che la tua fedeltà non si basa sulla nostra. La speranza che la schiera di uomini e donne fedeli alla tua Croce continua e continuerà a vivere fedele come il lievito che da sapore e come la luce che apre nuove orizzonti nel corpo della nostra umanità ferita. La speranza che la tua Chiesa cercherà di essere la voce che grida nel deserto dell’umanità per preparare la strada del tuo ritorno trionfale, quando verrai a giudicare i vivi e i morti. La speranza che il bene vincerà nonostante la sua apparente sconfitta!»
Decine di migliaia i fedeli presenti, tra imponenti misure di sicurezza. I testi delle meditazioni e delle preghiere proposte per quest'anno per le stazioni della Via Crucis sono stati preparati dalla biblista francese Anne-Marie Pelletier. Al suo arrivo al Colosseo per il rito della Via Crucis, papa Francesco è stato accolto tra gli altri dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, con la quale si è intrattenuto per alcuni istanti scambiando con fare sorridente alcune cordiali battute.
Nel rito della Via Crucis al Colosseo, presieduto da papa Francesco, a portare la croce nelle 14 stazioni sono stati prelati, laici, religiosi, famiglie di vari Paesi. Nella prima e nella 14/a il compito è toccato al cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini. Gli altri portatori di croce sono stati una famiglia romana, un disabile in carrozzina con i suoi assistenti Unitalsi, due studentesse (una polacca e una italiana), due altri laici da Rimini. Poi esponenti di Paesi che il Papa visiterà nelle prossime settimane o mesi: tre suore dall'India; due suore e due laici dall'Africa (Burkina Faso e Repubblica Democratica del Congo); una famiglia dall'Egitto, due laici dal Portogallo; una famiglia dalla Colombia. Quindi due coniugi francesi, due laici dalla Cina e due frati francescani, uno argentino e uno israeliano, della Custodia di Terra Santa.
Le fotografie della gallery sono dell'agenzia Reuters e dell'agenzia Ansa.