Spesso, ha osservato Jorge Mario Bergoglio, quando la morte arriva “ci troviamo
impreparati, privi anche di un ‘alfabeto’ adatto per abbozzare parole di senso intorno al suo mistero, che comunque rimane”. Eppure l’uomo è nato con il culto dei morti, con tale “enigma”. Alcune civiltà, “prima della nostra”, hanno avuto il coraggio - riflette il Papa - di guardare la morte “in faccia”, un avvenimento raccontato “
dai vecchi alle nuove generazioni”, come realtà ineludibile che “obbligava l’uomo a vivere per qualcosa di assoluto”. Perché “contare i propri giorni” - che
scorrono via “veloci” - fa sì che il cuore divenga “saggio”. Il mistero del dolore; l'angoscia (naturale) che ci assale; Il Signore della vita, radice e meta della speranza; la Croce e la Resurrezione:
il testo integrale. Le fotografie di questa gallery sono dell'agenzia di stampa Ansa.