Una data storica per la Marca Trevigiana. L’Unesco ha proclamato le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio dell'Umanità. Deus ex machina Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, che aveva lanciato il sogno già quand'era ministro dell'Agricoltura e che ha visto concretizzarsi domenica a Baku, in Azerbaijaan. Le Colline diventano così il 55esimo sito italiano (ora il Bel Paese ne ha il maggior numero), l'8 nel Veneto, il decimo al mondo iscritto alla categoria di «paesaggio culturale» e si aggiunge agli altri 1.092 località del pianeta. Un'area totale di 18.967,25 ettari nel cuore del Veneto, caratterizzata da una “buffer zone” di 9.769,80 ettari, la zona «cuscinetto», e quindi dalla “core area”, l'area «centrale» di 9.197,45 ettari.
«Ci avevamo creduto sin dall'inizio, 10 anni fa, quando abbiamo dato avvio al percorso per candidare questa porzione così unica e particolare del territorio veneto a patrimonio dell'umanità» ribadisce Zaia, fiero del doppio “colpo” in poche settimane nel suo anno d'oro di presidenza che l'ha visto traghettare, nei giorni scorsi, l'accoppiata Milano-Cortina alla vittoria nelle candidature per le Olimpiadi del 2026. Plauso unanime al nuovo obiettivo centrato da tutta la penisola a partire dal presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, la quale ricorda che «l'Italia, grazie alle risorse infinite della gente veneta e al lavoro di squadra fatto dai promotori, oggi può appuntare sul petto un'altra straordinaria medaglia che va a consolidare la nostra leadership culturale nel mondo». Dello stesso tono i due vice premier: Matteo Salvini esulta con un «evviva», Luigi Di Maio si accoda con un «viva le eccellenze! Viva il Made in Italy!». Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, osserva invece che «il risultato prova anche la posizione di primissimo piano che l'Italia riveste in seno all'Unesco e l'ottimo gioco di squadra del sistema-Paese», mentre il collega delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio guarda al riconoscimento come «un punto di partenza per il futuro. Adesso la sfida che ci attende è quella della conservazione dei caratteri specifici e tradizionali di questo splendido territorio quale patrimonio da trasmettere alle future generazioni, a beneficio dell'intera umanità».