Libia a una svolta, verso la fine della guerra civile
26/07/2017Il premier Fayez al Sarraj e il generale Khalifa Haftar hanno siglato vicino a Parigi un accordo per la pacificazione del Paese, alla quale è strettamente legato il problema dell'immigrazione e della lotta ai traffici di esseri umani nel Mediterraneo (foto Reuters).
Nel castello di Celle Saint-Cloud, alle porte di Parigi, il primo ministro del Governo di unità nazionale di Tripoli Fayez al-Sarraj e il comandante dell'Esercito nazionale libico Khalifa Haftar hanno siglato un accordo in cui si impegnano a cessare il fuoco e a limitare l'uso della forza armata solo alla lotta al terrorismo. Inoltre, i due leader si impegnano a indire nuove elezioni presidenziali e parlamentari democratiche nel 2018 sotto la supervisione delle Nazioni Unite. Dopo l'uccisione di Muammar Gheddafi, a ottobre del 2011, la Libia è caduta in preda alle ostilità tra diverse fazioni politiche ed è entrata in una spirale di anarchia e di violenza. Il Governo di Sarraj, che esercita il suo potere sulla Tripolitania, ha la legittimazione dell'Onu e della comunità internazionale. Haftar, l'antagonista, ha esteso la sua egemonia sulla Cirenaica, parte orientale del Paese, e ha il sostegno di Egitto ed Emirati arabi. A incombere sulla Libia è anche la minaccia dell'Isis: nel 2014 Haftar ha lanciato una vasta operazione militare contro il terrorismo e nei primi giorni dello scorso luglio ha annunciato la completa liberazione di Bengasi, ultima roccaforte dei jihadisti. Sebbene, la comunità internazionale riconosca il Governo di Tripoli, Haftar continuerà a ricoprire un ruolo importante nel futuro della Libia. La fine della guerra civile libica e la pacificazione del Paese sono cruciali per il problema dei flussi migratori e la lotta ai trafficanti di uomini. Dopo l'incontro di Parigi del 25 luglio, oggi Sarraj è stato accolto a Roma, a Palazzo Chigi, dal premier Paolo Gentiloni. «Lavoriamo contro i trafficanti assieme alle autorità libiche, centrali, locali», ha detto Gentiloni. Al vaglio la possibilità di di inviare navi militari per contrastare i traffici nel Mediterraneo. Per contrastare i traffici, ha spiegato Sarraj, oltre a controllare le coste libiche è necessario presidiare anche le frontiere meridionali, «per fare in modo che gli sfollati tornino nel loro Paese». anche Nelle foto Reuters: l'incontro di Sarraj con Gentiloni a Roma, il vertice a Celle Saint-Cloud tra il premier libico, il generale Haftar e Macron, la liberazione di Bengasi dai terroristi ad opera dell'esercito libico, il salvataggio di migranti da parte della Guardia costiera libica.