Il suo nome è M393. Nato in Sardegna 12 anni fa, dopo aver girovagato in questi anni tra Sicilia, Sardegna e Malta, è tornato quest’anno a nidificare nella Riserva naturale Saline di Priolo, gestita dalla Lipu in Sicilia. Uno dei tanti fenicotteri che affollano l’area protetta siciliana per una stagione da record: rispetto al 2019, il numero di coppie alle Saline di Priolo quest’anno è raddoppiato, passando dalle 453 del 2019 alle 809 di quest’anno. Un risultato straordinario, favorito anche dalla tranquillità e dal silenzio che hanno caratterizzato il periodo primaverile, a causa del lockdown.
Una tendenza, comunque, in forte crescita dal 2015, da quando cioè la Riserva di Priolo ospita (unico sito in Sicilia) la nidificazione di questa splendida specie: allora erano solo 71 le coppie presenti. In Italia la prima nidificazione della specie è stata registrata nel 1993 a Molentargius, in Sardegna.
«Ancora una volta », dichiara Fabio Cilea, Direttore della Riserva naturale Saline di Priolo, «a natura ha riconosciuto l’importante lavoro fatto dalla Lipu a Saline di Priolo. Dimostrando che ciò di cui ha bisogno è la giusta tranquillità e così, quando questo si verifica, essa ci ripaga con eventi davvero eccezionali”.
Delle 809 coppie solo 47 hanno nidificato nelle isole artificiali, mentre la gran parte ha preferito costruire il nido sugli argini naturali. La prima osservazione di uova schiuse si è verificata il 17 aprile, mentre è del 9 maggio l’osservazione dei primi pulcini.
Oltre al fenicottero, la Riserva naturale Saline di Priolo ospita specie rilevanti, quali un’importante colonia di fraticello, e poi pollo sultano, cavaliere d’Italia, fratino e avocetta.
SCHEDA FENICOTTERO
Il fenicottero è una specie tipicamente mediterranea, che nidifica in Italia dal 1993. Frequenta lagune aperte e poco profonde, laghi o delta estesi o fangosi, soprattutto costieri, o saline non più profonde di un metro. In Italia conta su 25mila coppie, con un trend in forte crescita. Tuttavia il suo stato di conservazione è giudicato “inadeguato” a causa della concentrazione della popolazione in pochi siti. Foto © Fabio Cilea