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Nel giorno in cui la Marina militare ricorda l'impresa di Premuda del 1918, con l'affondamento della nave austroungarica Santo Stefano, che segnò una svolta decisiva per la guerra, il capo di Stato maggiore Giuseppe De Giorgi fa il punto sulle sfide che impegnano oggi la nostra flotta: quella delle migrazioni (360 mila persone salvate, 300 barconi affondati, 400 scafisti arrestati), quella del dialogo con i Paesi nord-africani e mediorientali, la tutela ambientale, la sicurezza e lo sviluppo dell'economica. L'ammiraglio, che lascerà il mandato il 22 giugno, ricorda anche il rientro di Girone dall'India e loda l'operato del ministero degli Esteri e di quello della Difesa. (foto Marina militare italiana)
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Nel giorno in cui la Marina militare ricorda l'impresa di Premuda del 1918, con l'affondamento della nave austroungarica Santo Stefano, che segnò una svolta decisiva per la guerra, il capo di Stato maggiore Giuseppe De Giorgi fa il punto sulle sfide che impegnano oggi la nostra flotta: quella delle migrazioni (360 mila persone salvate, 300 barconi affondati, 400 scafisti arrestati), quella del dialogo con i Paesi nord-africani e mediorientali, la tutela ambientale, la sicurezza e lo sviluppo dell'economica. L'ammiraglio, che lascerà il mandato il 22 giugno, ricorda anche il rientro di Girone dall'India e loda l'operato del ministero degli Esteri e di quello della Difesa. (foto Marina militare italiana)
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Nel giorno in cui la Marina militare ricorda l'impresa di Premuda del 1918, con l'affondamento della nave austroungarica Santo Stefano, che segnò una svolta decisiva per la guerra, il capo di Stato maggiore Giuseppe De Giorgi fa il punto sulle sfide che impegnano oggi la nostra flotta: quella delle migrazioni (360 mila persone salvate, 300 barconi affondati, 400 scafisti arrestati), quella del dialogo con i Paesi nord-africani e mediorientali, la tutela ambientale, la sicurezza e lo sviluppo dell'economica. L'ammiraglio, che lascerà il mandato il 22 giugno, ricorda anche il rientro di Girone dall'India e loda l'operato del ministero degli Esteri e di quello della Difesa. (foto Marina militare italiana)
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Nel giorno in cui la Marina militare ricorda l'impresa di Premuda del 1918, con l'affondamento della nave austroungarica Santo Stefano, che segnò una svolta decisiva per la guerra, il capo di Stato maggiore Giuseppe De Giorgi fa il punto sulle sfide che impegnano oggi la nostra flotta: quella delle migrazioni (360 mila persone salvate, 300 barconi affondati, 400 scafisti arrestati), quella del dialogo con i Paesi nord-africani e mediorientali, la tutela ambientale, la sicurezza e lo sviluppo dell'economica. L'ammiraglio, che lascerà il mandato il 22 giugno, ricorda anche il rientro di Girone dall'India e loda l'operato del ministero degli Esteri e di quello della Difesa. (foto Marina militare italiana)
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Nel giorno in cui la Marina militare ricorda l'impresa di Premuda del 1918, con l'affondamento della nave austroungarica Santo Stefano, che segnò una svolta decisiva per la guerra, il capo di Stato maggiore Giuseppe De Giorgi fa il punto sulle sfide che impegnano oggi la nostra flotta: quella delle migrazioni (360 mila persone salvate, 300 barconi affondati, 400 scafisti arrestati), quella del dialogo con i Paesi nord-africani e mediorientali, la tutela ambientale, la sicurezza e lo sviluppo dell'economica. L'ammiraglio, che lascerà il mandato il 22 giugno, ricorda anche il rientro di Girone dall'India e loda l'operato del ministero degli Esteri e di quello della Difesa. (foto Marina militare italiana)
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Marina in festa, anche per Girone

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