Covid-19 in India, Msf in prima linea negli slum di Mumbai
02/09/2020Nel Paese con il ritmo più veloce di diffusione del virus al mondo, due casi su tre si registrano in questa metropoli. Negli insediamenti informali sovraffollati è impossibile mantenere il distanziamento. Qui la Ong ha assistito 400mila malati da inizio giugno a fine agosto. Ma la situazione dei contagi è drammatica (foto di Msf).
L'India oggi è il primo paese al mondo per velocità di diffusione del Coronavirus. Un quarto dei quasi 3 milioni di contagi si registrano nello stato di Maharashtra, il più colpito dall’epidemia. Di questi, due casi su tre sono a Mumbai, metropoli sovraffollata dove confluiscono in massa persone dalle zone rurali in cerca di lavoro e in condizioni di vita estremamente precarie. Negli insediamenti informali mancano spesso l'acqua corrente, servizi igienici adeguati e la raccolta dei rifiuti. Sono inoltre estremamente affollati, spesso con cinque o sei persone che condividono un'unica stanza di dieci metri quadrati o perfino spazi ancora più piccoli. La situazione di sovraffollamento - cinque-sei persone vivono in una stessa stanza di 10mq o anche in spazi più piccoli - rende impossibile il distanziamento come misura di prevenzione fondamemtale. Negli slum del distretto M-est di Mumbai le équipe di Medici Senza Frontiere (Msf), insieme al personale delle autorità sanitarie locali, hanno assistito oltre 400.000 persone da inizio giugno a fine agosto. Ma l'assistenza è resa più difficile dalla disinformazione - tanti negano l'esistenza del virus - e dalla stigmatizzazione che colpisce i malati di Covid-19. Intanto, diventa sempre più concreto e minaccioso il rischio di una seconda ondata del virus, ancora più severa della prima. Le immagini di Medici senza frontiere mostrano gli interventi della Ong medico-sanitaria impegnata negli slum di Mumbai.