"Signore, dai forza al tuo popolo": l'invocazione compare sui grandi manifesti che compeggiano per le strade trafficate di Odessa, come accorata richiesta di aiuto per la gente della città sul Mar Nero sotto la minaccia costante degli attacchi russi. Gli ampi viali alberati sono tappezzati di bandiere giallo-blu che sventolano affisse ai portoni, oppure disegnate sui muri degli edifici, a sottolineare visivivamente l'identità ucraina. Era il 24 febbraio del 2022 quando le truppe di Mosca hanno dato il via all'invasione del territorio ucraino. Due anni di conflitto che hanno martoriato il Paese, devastato villaggi e cittadine lungo il fronte, costretto milioni di persone ad abbandonare le loro case.
Anche a Odessa, città elegante e bellissima, ricca di storia, crocevia di culture, che in buona parte dal punto di vista architettonico parla italiano, le ferite della guerra sono evidenti e profonde. La notte del 23 luglio del 2023 la Cattedrale della Trasfigurazione, il principale luogo di culto ortodosso della città e una delle più importanti chiese dell'Ucraina, è stata gravemente danneggiata dai bombardamenti russi. Tuttavia, a due anni dallo scoppio della guerra, la vita degli abitanti va avanti preservando un'atmosfera - per quanto possibile - di normalità quotidiana. Nel parco tranquillo e ben curato che affianca la Cattedrale della Trasfigurazione a metà pomeriggio i bambini, accompagnati dalle madri, si divertono spensierati nello spazio dedicato ai giochi per l'infanzia. Le strade e i mercati si animano tra shopping, passeggiate e un caffè o uno spuntino nella miriade di bar e locali che si susseguono nel centro della città. Quando cala il sole i monumentali edifici storici si illuminano.
A rimarcare il legame storico fra Odessa e l'Italia, il nostro Paese parteciperà alla ricostruzione e alla rinascita della Cattedrale della Trasfigurazione, patrimonio culturale e religioso prezioso: il Governo italiano ha coinvolto la Triennale di Milano e il Maxxi di Roma in un grande progetto di restauro della chiesa. Ai primi di febbraio l’Italia e l’Unesco hanno sottoscritto un accordo che prevede un contributo di 500.000 euro, provenienti dalla Cooperazione allo Sviluppo italiana, per realizzare una prima copertura del tetto della Cattedrale.