E il Papa pianta un albero nel quartiere generale dell'Onu di Nairobi
26/11/2015
Il Papa ha visitato il quartier generale dell'Onu a Nairobi (Unon), che ospita gli uffici dei due programmi, l'Unep (per l'ambiente), e l'UN-Habitat, per gli insediamenti umani. Papa Bergoglio è accolto dal direttore generale dell'Unon, signora Sahle-Work Zewde, e dai direttori esecutivi di Unep e Un-Habitat, Achim Steiner e Joan Clos. Nel parco dell'Unon il Papa ha piantato simbolicamente un albero mentre nella sala delle conferenze, che può contenere circa tremila persone, ha tenuto il suo discorso. «Mentre raggiungevo questa sala», ha detto il Pontefice, «sono stato invitato a piantare un albero nel parco del Centro delle Nazioni Unite. Ho voluto accettare questo gesto simbolico e semplice, pieno di significato in molte culture. Piantare un albero è, in primo luogo, un invito a continuare a lottare contro fenomeni come la deforestazione e la desertificazione. Ci ricorda l’importanza di tutelare e gestire in modo responsabile quei polmoni del pianeta colmi di biodiversità come possiamo ben apprezzare in questo continente con il bacino fluviale del Congo, luoghi essenziali per l’insieme del pianeta e per il futuro dell’umanità». Prima di recarsi all'Unon, papa Francesco, nella Mary's School della capitale keniana, ha incontrato clero, religiosi, religiose e seminaristi. Mettendo da parte il discorso che aveva preparato, ha parlato a braccio, riflettendo sulla vocazione, lo stile della vita religiosa, le domande sulla sofferenza dei bambini e invitando i religiosi ad essere sempre vicini a chi soffre di più. In alcune battute inoltre ha rinnovato la riflessione sul fatto che le vocazioni devono essere forti e fondate, che non ci si fa prete superficialmente, e ha anche invitato i seminaristi, se si accorgono di non aver intrapreso la strada giusta, di «trovarsi un lavoro, sposarsi e formare una buona famiglia». Papa Francesco ha preferito parlare in spagnolo, e ogni frase è stata tradotta in inglese