Le squadre in gara sono 32, di cui 13 rappresentano l'Europa, 8 l'America, 5 l'Asia, 5 l'Africa e 1 l'Oceania. La nazionale del Qatar non solo sarà quella del Paese ospitante ma è la prima volta che partecipa a una rassegna iridata. Le altre nazionali assenti dai Mondiali in Qatar sono il Cile, l'Egitto, la Turchia, la Colombia, l'Ucraina e la Nigeria che non si sono qualificate, la Russia, squalificata da tutte le gare internazionali dopo l’attacco in Ucraina, e poi l'India e la Cina ancora di scarso livello nel calcio in confronto alle altre squadre.
Sono 8 gli stadi ufficiali che gli organizzatori della manifestazioni hanno sostenuto essere stati costruiti rispettando tutti gli standard ambientali e umani dei lavoratori. Tra loro non distano più di 75 km e alcuni di loro sono raggiungibili anche con le linee della metropolitana della città di Doha, dove si terrà la prima partita. Certamente quello che cattura maggiormente l'occhio a primo impatto è l'Al-Bayt Stadium che riproduce nell'architettura una tenda beduina e può ospitare 60mila persone. Ma anche lo Stadium 974 costruito esattamente da 974 container uno sull'altro spicca in originalità.
Secondo l’inchiesta del giornale inglese The Guardian sono almeno 6.500 i lavoratori morti sul lavoro per la costruzione degli impianti e delle infrastrutture per i Mondiali. Si tratta principalmente di lavoratori migranti provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka, morti in Qatar tra il 2010 e il 2021. E mancherebbero all'appello quelli provenienti da Filippine e Kenia