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lunedì 07 ottobre 2024
 
Fotogallery

Quando le foto valgono più di 1000 parole. Il 2018 di Medici Senza Frontiere

27/12/2018Gioia e paura, sorrisi e disperazione, rinascite e distruzioni: sono le emozioni, i volti e i contesti raccontati in questa fotogallery che ritrae alcuni dei contesti di emergenza in cui MSF ha portato assistenza e cure mediche nel 2018

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    MEDITERRANEO CENTRALE (Foto di Laurin Schmid/SOS MEDITERRANEE). In un giorno da incubo nel Mediterraneo centrale (27 gennaio 2018), 99 persone a bordo di un gommone che stava affondando sono state salvate dall'Aquarius. Un numero imprecisato di uomini, donne e bambini è rimasto disperso, mentre sono stati ritrovati i corpi senza vita di due donne.
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    KIER, SUD SUDAN (Foto di Frederic Noy/COSMOS). Giovani donne in una struttura sanitaria in disuso in attesa di essere visitate dallo staff di una clinica mobile di MSF.
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    REPUBBLICA CENTRAFRICANA (Foto di Alberto Rojas). Colette, ragazza di 14 anni, è stata violentata da suo zio. Oggi si trova presso l'ospedale di Castor di MSF per ricevere cure mediche e assistenza psicologica.
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    ADEN, YEMEN (Foto di Ehab Zawati/MSF). Aya, 10 anni, ha perso una gamba dopo che un gruppo armato ha lanciato una bomba contro casa sua. “Sono felice ogni volta che mia madre mi dice che stiamo andando ad una nuova sessione di fisioterapia. Mi sento più forte dopo l'operazione. Vado al mini market da sola e gioco davanti a casa” racconta Aya.
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    MOSUL, IRAQ (Foto di Sacha Myers/MSF) In questa foto si vedono gli effetti della battaglia di Mosul tra il gruppo dello Stato Islamico e le forze militari irachene. La città vecchia è stata oggetto di intensi combattimenti e bombardamenti aerei. Lo stato di distruzione e la presenza di ordigni esplosivi improvvisati (IED) rendono gran parte della città vecchia inaccessibile. Tra le 5.000 e 7.000 persone sono tornate alle loro case, in molti casi danneggiate e senza acqua o elettricità.
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    GAZA, PALESTINA (Foto di Laurence Geai). Nella foto, un uomo ferito viene evacuato durante le proteste contro l’esercito israeliano.
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    BANGLADESH, ROHINGYA (Foto di Pablo Tosco/Angular). Rozia e suo figlio di due mesi Zubair si trovano nell'ospedale di MSF di Goyalmara, presso Cox's Bazar in Bangladesh. Molti dei bambini ricoverati in ospedale hanno contratto infezioni nei primi giorni di vita. Accade quando il parto avviene in scarse condizioni igienico sanitarie.
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    MESSICO (Foto di Juan Carlos Tomasi/MSF). Un uomo riposa al rifugio La 72 di MSF in Messico. Molti dei migranti arrivano con piaghe e ferite ai piedi dopo giorni di viaggio. Da sei anni MSF offre cure mediche ai migranti lungo la rotta messicana.
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    KASAI CENTRALE, REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO (Foto di Léonard Pongo/NOOR). Una mamma con i suoi due figli che hanno appena fatto un controllo presso il centro nutrizionale terapeutico locale a Lwemba.
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    LIBIA (Foto di Sara Creta/MSF). Una donna in un centro di detenzione in Libia: “"Siamo stati abbandonati in mare. Le persone hanno perso la speranza. Perché è stato permesso che alcune persone morissero annegate? Non siamo criminali".
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    ZHYTOMYR, UCRAINA (Foto di Oksana Parafeniuk). Olena Markova, un'infermiera di MSF, spiega a Lidiia Andriienko, 78 anni, come sostenere il test dell'udito presso il centro regionale per la cura della tubercolosi di Zhytomyr in Ucraina.
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    EPIDEMIA EBOLA A BUNIA, REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO (Foto di John Wessels/MSF). Operatori umanitari di MSF nel Centro di isolamento di Bunia, inaugurato lo scorso 7 novembre. L’epidemia di Ebola in Nord Kivu, Repubblica Democratica del Congo, si sta diffondendo in località urbane e aree isolate, difficili da raggiungere anche a causa del conflitto in corso. Le nostre équipe sono attive da quando l’epidemia è stata dichiarata il 1 agosto scorso
 
 
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