Si sono dati appuntamento a Padova, in Prato della Valle, sabato 13 maggio. Promosso dal Servizio missionario giovani fondato a Torino da Ernesto Olivero, all'incontro hanno partecipato decine di migliaia di giovani da tutta Italia e altri Paesi del mondo. Lo slogan scelto è stato “L’odio non ci fermerà. Ripartiamo dall’amore”. Tra le testimonianze, Giorgia Benusiglio, giovane milanese salvata per un soffio dopo aver assunto mezza pasticca di ecstasy e da allora impegnata con i ragazzi delle scuole sul tema della prevenzione e della sensibilizzazione contro le droghe; Abdullahi Ahmed, giovane di Mogadiscio che ha raccontato la sua esperienza di integrazione nella città di Settimo Torinese; Sammy Basso, giovane veneto, che ha spiegato ai ragazzi la sua storia di impegno e speranza e la sua malattia rara: la progeria. E ancora, Rosaria ed Emanuele Schifani, moglie e figlio di Vito, uno degli agenti della scorta di Giovanni Falcone, morto nell’attentato di Capaci del 23 maggio 1992.
Insieme a loro, decine di “Punti di Pace”, ovvero azioni di bene dei giovani, lì dove sono, nella scuola, nel lavoro, in famiglia, nella società. Tutto è confluto nella nuova Carta dei Giovani, presentata da Ernesto Olivero, “E' una carta di impegni concreti – spiega – perché i giovani sono pronti a fare la propria parte. Cercano adulti credibili, pronti ad ammettere gli errori del passato e disponibili a scrivere insieme una nuova pagina della storia. Perché il mondo può cambiare, ma solo se ognuno è pronto a mettersi in gioco”. L’incontro in Prato della Valle è stato anticipato al mattino dall’iniziativa “Dialogo in città”: dieci incontri sui temi dell’economia, della pace, dell’educazione, dell’ambiente. Dialogheranno con i giovani l’economista Stefano Zamagni, la ballerina Simona Atzori, Giorgia Benusiglio, l’ex ministro delle minoranze del Pakistan Paul Bhatti, il monaco cistercense Cesare Falletti, il responsabile della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il frate domenicano Claudio Monge, il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, i detenuti del carcere di Padova, Caterina Bellandi.
Foto: per gentile concesione del Sermig, tratte dal sito del
Servizio missionario giovani.