North Dakota, i Sioux vincono la battaglia contro l'oleodotto
06/12/2016Per mesi i nativi americani della riserva di Standing Rock si sono opposti al progetto che, secondo loro, metterebbe a rischio le loro risorse idriche. Il Corpo Ingegneri dell'esercito Usa ha bloccato la realizzazione dell'opera. Ma la decisione, presa da Barack Obama, è stata messa in forse dal neo-presidente Trump che si riserva di rivedere la questione (foto Reuters).
Gli ingegneri del genio militare Usa - Army Corps of Engineers - hanno dato ragione ai Sioux: un tratto dell'oleodotto Dakota Access, che dovrebbe passare vicino alla riserva di Standing Rock, potrebbe mettere in pericolo la risorsa d'acqua dell'insediamento delle tribù native, ovvero il bacino idrico del lago Oahe. L'oleodotto dovrebbe percorrere quasi duemila chilometri in quattro Stati per portare il greggio dal North Dakota fino all'Illinois. Le proteste contro il progetto della Energy Transfer Partners sono cominciate la scorsa primavera e, accanto ai Sioux di Standing Rock - che si estende tra North e South Dakota ed è la sesta riserva più vasta sul territorio statunitense - hanno richiamato in North Dakota ambientalisti e tribù native da tutti gli Stati Uniti, oltre a circa duemila veterani dell'esercito Usa, arrivati alcuni giorni fa per sostenere i Sioux e la loro causa. al fianco dei nativi di Standing Rock, si sono schierati anche molto personaggi noti, come gli attori Susan Sarandon, Leonardo DiCaprio e Robert Redford. Il genio militare Usa ha bloccato i lavori nel tratto contestato. Ma l'amministrazione Trump non ci sta a darla vinta ai Sioux: una volta che si sarà insediato a gennaio del 2017 il nuovo presidente, che fra l'altro è azionista della Energy Transfer Partners, deciderà sulla questione. E i nativi si preparano a continuare la loro battaglia.