La torcia olimpica, che ha acceso il tripode per dare il via ufficiale, il 26 gennaio, alla Cerimonia di Apertura della XXVII edizione dei Giochi Nazionali Invernali Special Olympics di Bormio, ha iniziato il suo cammino lungo i passi alpini dell'Alta Valtellina portando con sé un messaggio forte che mira a
promuovere lo sport tra le persone con disabilità intellettiva e favorire l'inclusione attraverso lo sport unificato.
Dopo aver toccato il comune di Valfurva ha proseguito il suo percorso attraversando i comuni limitrofi di Sondalo, Livigno, Valdisotto e Valdidentro. Ad attenderla a Bormio, in piazza Cavour/Kuerc alle ore 16.30, in occasione della cerimonia di apertura, c’era la
presenza di 200 tecnici, 400 familiari e circa 300 volontari che hanno visto sfilare oltre 460 Atleti, con e senza disabilità intellettiva, insieme ai rappresentanti delle associazioni locali per vivere un evento sportivo che valorizzi le capacità di ognuno.
Storie di tanti atleti come quella di
Filippo Pieretto che ha partecipato ai Giochi mondiali Special Olympics di Los Angeles con la maglia azzurra, la numero nove nella squadra di calcio a cinque.
Ha incontrato, in una visita privata, Papa Francesco a cui ha letto un messaggio in rappresentanza di tutta la delegazione italiana in partenza per i Giochi.
«So che Lei ama lo sport e che quindi sa bene quanto ci permetta di stare insieme e stringere amicizia superando tutte le differenze», ha detto Filippo Pieretto nel suo intervento.
«Nessuno si senta escluso dalla pratica dello sport», ha ribadito il Pontefice, che abbracciandolo si è unito a tutto il movimento di Special Olympics. Filippo, a Bormio, ha partecipato con il fratello gemello Carlo, alla corsa con le racchette da neve.
Lo stesso giuramento dell'Atleta Special Olympics
(“Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”) esprime ed evidenzia la forza di volontà, il sacrificio e il coraggio di ognuno di loro, persone che sfidano la disabilità e i pregiudizi attraverso la pratica sportiva e la condivisione.
Gli atleti, provenienti da tredici differenti regioni d'Italia e da San Marino, e rappresentativi di oltre 44 delegazioni Special Olympics sparse su tutto il territorio nazionale, si sono misurati nelle seguenti discipline sportive:
sci alpino, sci nordico, corsa con le racchette da neve e snowboard. Per l'occasione è stata anche promossa l'iniziativa ludico-sportiva
“Prova lo Sport”, che consiste in attività di floor ball, pattinaggio sul ghiaccio e tennis tavolo finalizzate alla sensibilizzazione di nuovi potenziali atleti in queste discipline.
Alessandro Palazzotti, vicepresidente di Special Olympics Italia vuole sottolineare come
«lo sport può essere anche utilizzato come mezzo per creare abilità, fiducia, per dare soddisfazione e quindi per mettere in mostra le capacità ed essere apprezzati dagli altri, un processo di accettazione poi determina una positività e
quindi un inserimento nella vita sociale». Ha ricordato come oltre quarant’anni fa «i bambini con disabilità erano esonerati obbligatoriamente dalle lezioni di educazione fisica essendo considerata un avviamento allo sport agonistico. La scuola li faceva entrare un’ora dopo o uscire un’ora prima».
Due atleti, lo slalomista
Giorgio Rocca, vincitore di una Coppa del Mondo di specialità e di tre medaglie iridate, e
Deborah Compagnoni, prima atleta ad aver vinto una medaglia d'oro in tre differenti edizioni dei Giochi olimpici invernali nella storia dello sci alpino,
sono testimonial di Special Olympics.
Andrea Ferrari