Torino, dieci scatti per i diritti dei rifugiati nord-africani

28/07/2013All’interno della rassegna culturale ARCIpelago, presso i portici del Museo Diffuso della Resistenza di Torino, è stata inaugurata la mostra fotografica di 10 fotografi che hanno lavorato all’interno dell’ex MOI delle palazzine del villaggio Olimpico occupato dai rifugiati dell’Emergenza Nord Africa del 2011 raccontando con i loro scatti alcuni dei momenti di convivenza sull’occupazione. Dopo la chiusura dei CIE (Centri Identificazione Espulsione) il 28 di febbraio del 2011, alcune centinaia di rifugiati si sono trovati per due anni a vivere in strutture dislocate sul territorio italiano e alcuni di loro, per lunghi periodi, si sono trovati a vivere in dormitori o per la strada, nonostante fossero tutti beneficiari di protezione e in possesso di regolare permesso di soggiorno. Il 30 marzo, circa duecento rifugiati - saliti poi a 430 - hanno occupato tre palazzine abbandonate all’incuria e al degrado del dopo Olimpiadi 2006. All’interno delle tre palazzine occupate in questi mesi convivono 21 nazionalità diverse, di colore, di cultura e religione ma amalgamate tra di loro con la speranza di poter aver riconosciuti la dignità dell’individuo, i diritti più elementari e la possibilità di avere la residenza, che consentirebbe di poter lavorare. La mostra dei fotografi, realizzata in collaborazione con il Comitato di Solidarietà per i Rifugiati, ha l’intento di sensibilizzare e raccogliere fondi per un miglioramento delle condizioni di vita all’interno dell’ex villaggio Olimpico. Le fotografie sono di: Marco Alpozzi, Michele D’Ottavio, Max Ferrero, Giulio Lapone, Sandro Maddalena Matteo Montaldo, Cesare Quinto, Andreja Restek, Paolo Siccardi, Simone Vittonetto.