Trivelle, blitz di Greenpeace su una piattaforma al largo di Ravenna. La replica: demagogia
01/04/2016
Mercoledì scorso un gruppo di attivisti Greenpeace sono entrati in azione alla piattaforma Agostino B, al largo di Marina di Ravenna, per un'azione di sensibilizzazione sul referendum del 17 aprile. Gli attivisti, spiega l'associazione, hanno aperto sulla piattaforma due striscioni: «Stop trivelle» e «17 aprile vota Sì». Greenpeace annuncia poi di aver presentato in 30 procure della Repubblica un esposto contro le « trivelle fuorilegge», oggetto di un rapporto pubblicato dall'associazione il 3 marzo. Rapporto che per Greenpeace, «ha reso pubblici per la prima volta i piani di monitoraggio di 34 impianti di proprietà di Eni, svelando che in tre casi su quattro questi impianti non operano nel rispetto degli standard di qualità ambientale stabiliti dal Ministero dell'Ambiente». La piattaforma Agostino B, per Greenpeace, «è una delle più inquinanti tra quelle monitorate». La manifestazione non è piaciuta alle aziende interessate. «Ancora una volta assistiamo ad un gesto illecito e provocatorio da parte di un'associazione che senza il minimo scrupolo e in spregio ad ogni supporto scientifico, attacca l'estrazione di gas in Adriatico», hanno scritti in una nota le aziende del settore offshore ravennate, composte da soci, dirigenti, lavoratori e famiglie. «Continueranno a sostenere la richiesta di astensione dal referendum, affinché il tema energetico venga discusso nelle sedi appropriate e non affidato alla demagogia di pochi - aggiungono - A costoro, che possono permettersi il lusso di solcare i mari per affiggere manifesti, quando invece sono in ballo migliaia di posti di lavoro, devono essere ricordate le leggi che regolano l'approdo alle piattaforme, fonte di produzione energetica per il Paese»