Gente comune, vip, personaggi delle istituzioni. In tanti hanno reso omaggio giovedì ad Andrea Camilleri nel cimitero acattolico di Roma. Le spoglie dello scrittore e “papà” di Montalbano riposano ora sotto la statua dell'Angelo della Risurrezione all'ombra di un enorme pino e di tanti cipressi, accanto a tanti altri nomi eccellenti come il suo, da Antonio Gramsci (dalla cui tomba quella di Camilleri dista una cinquantina di metri) a John Keats e Percy Bysshe Shelley, e poi Carlo Emilio Gadda, Miriam Mafai, Arnoldo Foà, Antonio Labriola, Axel Munthe, Emilio Lussu.
La tomba di Camilleri è stata letteralmente sommersa di fiori e messaggi di vicinanza, rispetto e ammirazione, con accanto un libro bianco, presto divenuto pienissimo di pensieri scritti di getto e con il cuore. Molti i rappresentanti delle istituzioni che sono venuti a rendere omaggio allo scrittore, dal ministro della cultura Alberto Bonisoli («stiamo pensando di fare qualcosa per il 6 settembre», giorno della nascita, ha detto) alla sindaca di Roma Virginia Raggi, che sta valutando di dare la cittadinanza onoraria allo scrittore, dal vicesindaco Luca Bergamo all'onorevole Laura Boldrini al sindaco di Porto Empedocle (dove Camilleri è nato nel 1925), Ida Carmina che per il 6 settembre ha già organizzato una celebrazione. Presente anche il mondo della cultura, con Luca Zingaretti, che da anni dà il volto al Commissario Montalbano (nessuna dichiarazione, solo un «Ciao Andrea, ci mancherai», scritto sul libro posto accanto alla tomba) e che con alcuni colleghi ha lasciato il set della serie televisiva per portare i suoi omaggi all'amico e maestro, Michele Riondino, che ha interpretato in tv Il giovane Montalbano, e poi gli scrittori Nicola Lagioia, Giancarlo De Cataldo, Elena Stancanelli, e poi Marino Sinibaldi, Simona Marchini, Lillo Petrolo. Qualcuno gli ha portato un libro, La condizione umana di Andrè Malraux, che Camilleri più volte aveva descritto come il libro che gli aveva cambiato la vita, ora lo porterà con sé