Genocidio armeno, a Yerevan il memoriale per non dimenticare
11/04/2015Nella capitale armena il ricordo del milione e mezzo di persone che fu "cancellato" nel primo genocidio del secolo scorso è affidato al memoriale fatto costruire nel 1967. Fotografie, documenti, lapidi ricordano al mondo che gli armeni sono stati e saranno sempre un popolo.
Che si trattasse dei persiani, che li invase nel 451, o dei mongoli, o dei romani o dei sovietici, che li occuparono nel 1921, i territori armeni hanno visto versare da sempre il sangue dei suoi abitanti.
Il memoriale al genocidio, eretto nel 1967, ricorda l’ultimo e più feroce tentativo di cancellarli dalla cartina geografica. Un tentativo terribilmente vicino a noi e terribilmente dimenticato: dal 1915 al 1922, complice lo scoppio della guerra mondiale, i turchi programmano lo sterminio dell’intera popolazione.
«Siete già stato informato», si legge nel telegramma che il ministro dell’Interno turco Talaat Pascià invia il 15 settembre 1915 al governatore turco di Aleppo, «che il Governo, su ordine del Partito (Unione e Progresso), ha deciso di sterminare completamente l’intera popolazione armena residente in Turchia. Occorre la massima collaborazione. Non sia usata pietà per nessuno, tanto meno per le donne, i bambini, gli invalidi. Per quanto atroci possano i metodi di questo sterminio, occorre agire senza alcuno scrupolo di coscienza e con la massima celerità ed efficienza. Coloro i quali si oppongono a questo ordine non possono continuare a rimanere negli organici dell’amministrazione dell’Impero».
Nelle foto il gigantesco memoriale meta costante di pellegrinaggi.