Sulle "orme di san Paolo" di San Paolo
per gli 80 anni di Famiglia Cristiana
C’è stato anche il brivido del mare in
tempesta, su quelle rotte che duemila
anni fa hanno visto l’apostolo
Paolo naufragare lungo le coste
maltesi. Ma le moderne navi da crociera offrono
garanzie di sicurezza tali da ridurre il
tutto a qualche episodio di mal di mare. Dal
7 al 18 novembre, oltre settecento lettori di
Famiglia Cristiana hanno preso parte a un
pellegrinaggio che li ha portati sui passi di
san Paolo. Un modo per celebrare gli 80 anni
del nostro settimanale, andando alle radici
della fede cristiana, costruita e consolidata
grazie alla predicazione dell’Apostolo delle
genti lungo le sponde del Mediterraneo.
Da Gerusalemme a Malta, da Cipro a Perge
e Rodi, i lettori hanno avuto modo di visitare
i luoghi che hanno visto protagonista Paolo,
ma anche di ascoltare i contenuti del suo annuncio
centrato su Gesù Cristo. Già nel 2009,
in occasione dell’Anno paolino,
Famiglia Cristiana
si era fatta promotrice di un pellegrinaggio
in onore dell’Apostolo. Ora si è completato
il percorso, rinnovando un’esperienza
di fede, ma anche di dialogo con i popoli e
le culture che fanno del Mediterraneo la culla
della civiltà.
A bordo della nave MSC Orchestra, i lettori
hanno potuto ascoltare le catechesi di don
Romano Matrone, che potete ascoltare in questa pagina. Don Matrone
ha sviluppato il tema della famiglia in
san Paolo, soffermandosi sulla necessità di ricostruire
il nostro linguaggio per dare senso
a ciò che facciamo come cristiani, perché la
fedeltà coniugale si fonda sulla fedeltà di Dio, il sacramento del matrimonio si fonda
sull’amore che Cristo ha per la sua Chiesa.
Don Antonio Mazzi ha portato la sua esperienza
di educatore. Le sue omelie, sotto forma
di decaloghi, sono state una miniera di
consigli per mariti, mogli, nonni e tutti i componenti
della famiglia. Mentre la sua comunità
Exodus continua l’impegno di solidarietà
con la costruzione della casa intitolata a
don Leonardo Zega in Honduras, che accoglierà
ragazze in difficoltà. Un’iniziativa resa
possibile grazie al contributo dei lettori di
Famiglia
Cristiana.
I giorni di navigazione permettono di intrattenersi
con i lettori e di stabilire un dialogo
tra chi fa la rivista e chi la legge. Così il direttore
don Antonio Sciortino ha potuto raccontare
la linea del nostro settimanale, l’attenzione
che viene posta sulla famiglia, la fedeltà
al magistero e alla dottrina sociale della
Chiesa. Il fotografo Giancarlo Giuliani ha raccontato
la vita e i viaggi di Giovanni Paolo II
attraverso le foto pubblicate sul giornale. Terry
e Toni Sarcina hanno dato lezioni di cucina,
facendo vedere dal vivo come nascono le
ricette pubblicate su
Famiglia Cristiana. Mentre il professor Giorgio Calabrese e sua moglie
Caterina hanno testimoniato l’impegno
etico che deve essere messo anche nel settore
alimentare.
Tra gli ospiti anche il maestro Giovanni
Paolo Fontana, che oltre ad animare musicalmente
le celebrazioni quotidiane, ha proiettato
un filmato di Rai Storia sulla spiritualità
in alcune canzoni di Giuni Russo; e Fausto
Leali che ha portato una nota di allegria con
le sue canzoni.
Una nave da crociera porta gente eterogenea
e parla tutte le principali lingue, ma per
quasi due settimane le celebrazioni e le iniziative
del gruppo di Famiglia Cristiana hanno
monopolizzato la MSC Orchestra, anche visivamente.
Tutti portavano, infatti, un pass al
collo targato Famiglia Cristiana e man mano
che prendevano confidenza con lo staff del
giornale, non esitavano a raccontare della loro
fedeltà al settimanale, che si esprime in un
abbonamento lungo diverse generazioni, come
quello della famiglia di Angela, di Arma
di Taggia, che dura dal 1931, esattamente
quanto gli anni del giornale che festeggiamo.
UN ARTISTA MATURO CHE REGALA TANTE EMOZIONI
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I primi tempi sono stati duri, così come
è stata dura mantenere negli anni il
successo, ma Fausto Leali ce l’ha fatta e
mentre gira per Malta viene salutato dai
maltesi con grande familiarità, mostrando
di essere famoso anche nell’isola.
Il ragazzo garzone di salumeria, nato negli
anni a ridosso dell’ultima guerra e che
guadagnava 2.500 lire al mese, ora è
un artista maturo. Ma non dimentica la
gavetta fatta, il nome d’arte di Fausto
Denis impostogli dall’impresario ma che
non funzionò affatto, le canzoni allegate
a una rivista di enigmistica, il complesso
musicale dei Novelty, la musica
beat e quella tradizionale italiana... fino
ai piazzamenti e alla vittoria sul
palcoscenico di Sanremo.
Fausto ha
l’umiltà di raccontarsi ai lettori a bordo
della MSC Orchestra, in un incontro
familiare e sincero. Ha cantato A chi, il
brano che nel 1967 lo ha fatto conoscere
al grande pubblico e che «devo cantare
in ogni concerto, se voglio uscirne vivo»,
dice scherzando. Racconta di tutti quelli
che tentano di avvicinarlo con la scusa
di aver fatto il militare insieme, anche
se lui il militare non lo ha fatto.
Vera è, invece, l’amicizia nata con Wilson
Pickett, il cantante con cui ha portato
a Sanremo il brano Deborah, che poi
è diventato il nome della sua prima figlia
e alla quale Pickett volle fare da padrino
di battesimo, anche se di confessione
battista. Così come vera è la stima e la
collaborazione con Mina, che lo chiamò
a duettare con lei. Insieme alla Oxa
ha vinto Sanremo, dove ha avuto
come partner anche la Bertè, Lavezzi,
la Corna e Del Monaco.
Cantando Malafemmena, Fausto Leali
ha confermato come questa canzone
d’amore fosse molto cara a Totò e come
la figlia chiamò Leali a cantarla per una
serie televisiva dedicata al grande attore
napoletano. Tra una confidenza e l’altra,
Fausto regala emozioni con Mi manchi
e coinvolge la platea con Io amo.
E non si sottrae alla foto di gruppo
con gli oltre 700 lettori partecipanti
alla crociera di Famiglia Cristiana. |