Liturgia del giorno:
Is 63,16b-17.19b; 64,2-7; Sal 79 (80); 1Cor 1,3-9; Mc 13,33-37
La sua indulgenza di confessore (specie verso la gente di campagna, che faceva già penitenza tutti i giorni) gli attirò molte critiche: non tutti, infatti, erano d’accordo con quello che è oggi uno dei santi più popolari della Puglia. Nato a Lucera nel 1681 da una famiglia di braccianti, Donato Fasani perdette il padre da ragazzo e andò a scuola presso i frati conventuali di Lucera, poi decise di entrare nell’Ordine francescano, facendo il noviziato in un convento sul Gargano e ad Assisi. Lì Francesco Antonio (questo il suo nuovo nome) venne ordinato sacerdote e nel 1797 venne scelto come ministro provinciale dell’Ordine nel Sud d’Italia; lui però si sentiva realizzato soprattutto tra la gente della Capitanata predicando, dialogando con le persone, assistendo i malati e visitando i carcerati. Morì il 29 novembre 1742 e fu canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1986.