Liturgia del giorno:
2 Re 5, 1-15; Sal.41 e 4; Lc 4, 24-30.
Caterina di Svezia, era la seconda figlia di santa Brigida, la grande mistica svedese che molta influenza ebbe nella storia, nella vita e nella letteratura del suo Paese, e che Giovanni Paolo II nel 1999 proclamò Compatrona d’Europa insieme a santa Caterina da Siena e santa Teresa Benedetta della Croce. Nata nel 1331, Canterina venne educata dalle monache, mentre la madre serviva i sovrani di Svezia come dama di corte. Sposò giovanissima, secondo l’uso del tempo, il nobile Edgar von Kyren, con il cui consenso stabilì voto di continenza, scelta non inconsueta nel Medioevo. A Roma, dove aveva raggiunto la madre per il giubileo del 1350, apprese la notizia della morte del marito e da allora partecipò alla intensa attività religiosa di Brigida, seguendola dovunque nei suoi vari spostamenti, incorrendo talora in gravi pericoli da cui si salvò per intervento soprannaturale. Morta la madre a Roma il 23 luglio 1373, ne accompagnò le spoglie fino in Svezia con un lungo viaggio attraverso l’Austria, la Polonia e la Prussia. Dopo un breve soggiorno nel monastero di Vadstena, tornò a Roma stabilendosi per cinque anni nella casa di piazza Farnese dove Brigida era deceduta, per seguirne da vicino il processo di canonizzazione che si concluse nel 1391. Secondo una tradizione leggendaria, Caterina avrebbe operato un miracolo salvando i romani e la città dalle acque del Tevere, straripate in seguito ad una alluvione. Nella cappella della casa di piazza Farnese, sede dell’Ordine del SS. Salvatore di S. Brigida, il prodigioso evento è ricordato da un dipinto. Nel 1380, Caterina fu nominata dal vescovo abbadessa del monastero di Vadstena, dove morì il 24 marzo dell’anno successivo. La fama della sua santità, accresciuta da molti miracoli, fece avviare un processo di canonizzazione che però, nell’alternarsi di speranze e delusioni, per varie circostanze non si concluse. Tuttavia, Caterina fu ed è tuttora venerata come santa, nel suo dies natalis.