Articolo
22 aprile 2016
Dal carcere di Sulmona, dove sta scontando l’ergastolo, Domenico Pace, nel commando che nel 1990 uccise il “giudice ragazzino”, si rivolge a Francesco: «Vi chiedo perdono in ginocchio e strisciando ai vostri piedi. Se lo farete, mi avrete liberato dal resto del peso». «Non chiede sconti di pena ma solo un perdono morale», precisa la cognata e tutrice.