Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
sabato 17 maggio 2025
 

Apre la porta della misericordia


Dopo quello in Terrasanta, arrivare a San Pietro da pellegrino in un anno giubilare è sicuramente il pellegrinaggio dei pellegrinaggi. È sufficiente imboccare via della Conciliazione da qualunque parte la si prenda e volgere lo sguardo alla basilica per far cadere molto dell’orgoglio che ci caratterizza nella quotidianità e portare subito chi guarda in una dimensione di magnificenza straordinaria. La via dritta come una spina non ammette ripensamenti e si tuffa nell’abbraccio del colonnato di Bernini che simboleggia le braccia aperte della cristianità: 284 colonne doriche, sormontate da 140 statue di santi, accolgono il visitatore il quale non può, via via che si avvicina agli ingressi, che farsi sempre più piccolo, abbassare le sue velleità e chinare la testa a tanta grandiosità.

Una amore che perdona

Benvenuti a San Pietro. Incastonata in una perfetta dimensione scenica, la cartolina della cristianità – in una maestosità tanto precisa quanto ricca di arte e fede – conserva al centro del suo cuore, dentro, proprio sotto il cupolone di Michelangelo, qualcosa di molto prezioso: l’umile e semplice tomba di Pietro, il pescatore di Galilea, il vicario di Cristo, il primo Pontefice di Roma. Qui, l’8 dicembre, a cinquant’anni dalla chiusura del concilio Vaticano II, papa Francesco inaugura il Giubileo straordinario della misericordia aprendo la Porta santa e celebrando la Messa solenne. «Nella festa dell’Immacolata concezione avrò la gioia di aprire la Porta santa», ha scritto il Santo Padre nella Misericordiae vultus, la bolla di indizione del Giubileo. «Sarà in questa occasione una Porta della misericordia, dove chiunque entrerà potrà sperimentare l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza». Il Giubileo infatti vuole essere un segno della misericordia del Padre e chiede a chi vi si avvicina da pellegrino un momento di riflessione sulle opere di misericordia corporali e spirituali per diventare segno efficace dell’agire del Padre.


In cammino da pellegrini

 - 

 

Per ottenere l’indulgenza plenaria a San Pietro i visitatori dovranno compiere un pellegrinaggio fino alla basilica e attraversare la Porta santa. Tra Castel Sant’Angelo e la Basilica vaticana sarà allestito il percorso protetto per entrare in piazza e varcare la Porta santa mantenendosi in atteggiamento di preghiera e raccoglimento spirituale. Lungo il cammino l’invito è a fermarsi in una delle tre chiese che saranno il vero punto di partenza di questo itinerario: San Giovanni Battista dei Fiorentini, San Salvatore in Lauro e Santa Maria in Vallicella (o Chiesa Nuova) che offriranno ogni giorno, durante tutto l’Anno santo, accoglienza spirituale con sacerdoti disponibili per le confessioni (in diverse lingue) e l’adorazione eucaristica continuata. Queste chiese sono di fatto i punti di partenza privilegiati per il pellegrinaggio perché permettono di arrivarci dopo aver celebrato il sacramento della Riconciliazione e aver sostato un po’ in contemplazione del volto misericordioso di Dio.

Luogo centrale del pellegrinaggio a San Pietro è l’attraversamento della Porta santa. Il grande portone in bronzo che oggi chiude la Porta giubilare di San Pietro è stato inaugurato alla vigilia di Natale del 1949 da papa Pio XII. Realizzata da Vito Consorti, la porta bronzea fu donata a papa Pacelli da monsignor Francesco von Streng, vescovo di Lugano e Basilea, come omaggio al Papa della pace e ringraziamento al Signore per aver preservato la Svizzera dagli orrori della guerra.

Sul portale suddiviso in sedici formelle si racconta la storia della redenzione, dal peccato e la cacciata dal Paradiso terrestre, fino all’Annunciazione, il Battesimo di Gesù, le parabole del Buon Pastore, del Figliol prodigo, del paralitico, della peccatrice, il rinnegamento di Pietro, la conversione di san Paolo, mentre sull’ultima è rappresentato Cristo come porta di salvezza.

Archittura maestosa

Una volta all’interno, una seconda ondata di stupore invade il visitatore. La vista si apre a uno spazio immenso diviso in tre navate da robusti pilastri su cui si aprono grandi archi. Si contano in basilica quarantacinque altari e undici cappelle, ma per il pellegrino i luoghi di interesse sono essenzialmente nella navata centrale: l’abside con la maestosa composizione barocca del Bernini, che conserva – come se fosse una reliquia – l’imponente Cattedra di San Pietro, ovvero il trono ligneo; e l’altare papale sopraelevato rispetto al piano della navata, che si trova in asse con la tomba di Pietro nella cripta (detto anche altare della Confessione di Pietro).

Nelle cappelle delle navate laterali sono ospitati diversi capolavori di grandissimo valore storico e artistico, come le opere di Gian Lorenzo Bernini e la statua bronzea di san Pietro, con il piede liso dalle carezze dei fedeli, attribuita ad Arnolfo di Cambio. Da non perdere poi, nella navata destra, la Pietà di Michelangelo, di grande espressività, che l’artista completò all’età di 23 anni. E nella cappella di san Sebastiano c’è la tomba di san Giovanni Paolo II. Alzando invece lo sguardo, ecco la cupola, simbolo della Chiesa di Roma, l’imponente opera progettata da Michelangelo e conclusa, a causa della sua morte, da Domenico Fontana e Giacomo Della Porta.


Multimedia
La Porta santa che apre il Giubileo
Correlati
Pubblicità
Edicola San Paolo