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giovedì 24 aprile 2025
 

Cattedrale di Forlì - Alla Madonna del Fuoco è boom di confessioni


Cattedrale e, contemporaneamente, santuario mariano: nella diocesi di Forlì-Bertinoro il duomo «ha questa particolarità, rara in Italia», svela monsignor Quinto Fabbri, parroco della cattedrale di Santa Croce e rettore del santuario della Madonna del fuoco contenuto dalla stessa chiesa in piazza del Duomo, a Forlì.
Meta incessante non solo di pellegrini, ma di molte persone che si riavvicinano al sacramento della Riconciliazione dopo molti anni, in occasione del Giubileo della misericordia: «Con le confessioni sto “pescando grosso”», racconta don Quinto con un pizzico di commozione. «Infatti alcuni penitenti, molto attenti alle parole del Papa, arrivano per chiedere il perdono dei peccati dopo 10, 15, 20 anni di lontananza dalla Chiesa». In qualche caso, «e non sono eccezioni rarissime», la distanza dal confessionale durava da diversi decenni: «Un uomo mi ha confidato di essersi confessato l’ultima volta ben 47 anni fa. Dall’inizio dell’Anno santo straordinario sto registrando, insieme ai sacerdoti che mi aiutano nel ministero, un afflusso alle confessioni decisamente nuovo rispetto al solito». E i fedeli, testimonia, «colgono l’anima di quello che il Santo Padre dice e predica della misericordia».

LA MADONNA DEI FORLIVESI

Oltre ai penitenti, nella cattedrale non mancano mai «i devoti della Madonna del fuoco: lo sono praticamente tutti i forlivesi, anche se non praticanti. Perché questa devozione fa parte della cultura e della storia di questa città», riferisce il rettore del santuario. Nella notte fra il 3 e il 4 febbraio, giorno della festa, la patrona della città viene omaggiata con l’accensione sui balconi e sulle finestre di lumini e di lampadine nelle case: segni che ricordano il miracolo avvenuto nel 1428, quando un incendio distrusse la scuola cittadina in via Leone Cobelli (dove oggi sorge la piccola chiesa del miracolo), ma le fiamme risparmiarono miracolosamente solo la xilografia che rappresentava la Vergine, neppure annerita dal fumo. Fu mastro Lombardino da Riopetroso, l’insegnante, a collocare nella stanza l’immagine mariana, «invitando alla preghiera gli alunni davanti al disegno stampato che raffigurava la Madonna circondata da santi».

PORTATA IN CATTEDRALE

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L’8 febbraio, quattro giorni dopo il prodigio, l’immagine mariana fu portata in processione nella cattedrale e collocata «vicino all’altare maggiore, successivamente nella cappella dedicata, appena si entra sulla sinistra», riferisce don Fabbri, quasi ottantenne e da quattro anni rettore del santuario-cattedrale. Lì la Porta santa è stata aperta sul lato sinistro del duomo dal vescovo Lino Pizzi nel pomeriggio di sabato 12 dicembre, dopo la processione solenne partita dal sagrato di San Mercuriale.
Durante la novena alla Madonna del fuoco sono numerosi i pellegrinaggi di parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali: sabato 30 gennaio, nel pomeriggio, è il turno dell’Unitalsi e del Centro volontari per la sofferenza e alle 18.15 è in programma la Messa animata dagli operatori della Caritas. Domenica 31, alle 16, arriveranno centinaia di bambini per la tradizionale «Fiorita» che partirà alle 15.15 dalla chiesa di San Filippo Neri e percorrerà corso Garibaldi: ad attenderli nella cappella della cattedrale per la preghiera, il vescovo, dopo la loro sosta alla colonna in piazza del Duomo, dove i piccoli con le loro famiglie lasceranno fiori e disegni come omaggio alla Madonna del fuoco.

I LUMINI ALLE FINESTRE

Al termine i bambini riceveranno un lumino da accendere alle finestre delle proprie case la sera della vigilia della festa e verranno invitati a fare un’offerta per progetti solidali a favore di coetanei poveri. «È una tradizione ormai consolidata, a cui si uniscono associazioni, parrocchie, scuole; anche san Giovanni Paolo II, l’8 maggio 1986 in visita pastorale a Forlì, partecipò all’evento», ricorda don Quinto. Sempre domenica 31 gennaio, nel pomeriggio è previsto il pellegrinaggio della Famiglia salesiana in occasione della festa di san Giovanni Bosco. Martedì 2 febbraio, festa della Candelora e Giubileo della vita consacrata, alle 17.45 nella chiesa del Corpus Domini si svolgerà la benedizione delle candele, poi la processione e il passaggio della Porta santa della cattedrale, dove alle 18.15 il vescovo Pizzi presiederà la Messa. Il 4 febbraio il flusso di fedeli sarà ininterrotto dall’alba fino a tarda sera: la prima celebrazione eucaristica è fissata alle 6 del mattino. Intorno, il centro storico costellato di bancarelle e la possibilità di assaggiare l’immancabile “piadina della Madonna”, dolce povero realizzato con uvetta e semi di anice.
Passata la festa, don Quinto resterà al suo posto, con le porte della cattedrale sempre aperte durante il giorno: «Le apro alle 6.30, e le chiudo il più tardi possibile. È un mio pallino dare la possibilità a tutti di fare una visita in chiesa, in qualunque momento, anche nella pausa pranzo di mezzogiorno, prima di tornare al lavoro nel pomeriggio. La mia consolazione? Poter vedere il confessionale così frequentato e il santuario mariano sempre visitato».

IN UGANDA E AL POLO

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L’immagine della Madonna del fuoco è giunta nel 1926 in Uganda, dove le è stata dedicata una missione durante il quinto centenario del miracolo, e persino al Polo Nord con una targa lanciata nel 1928 dal dirigibile Italia. Ad Ancona la patrona di Forlì, ritenuta protettrice dei fornai, è venerata nella collegiata di Santa Maria della Piazza. A Roma si trova nella chiesa di San Marcello al Corso  dove il 4 febbraio i romagnoli si ritrovano per celebrarne la festa.

ORGANIZZARE LA VISITA

La cattedrale si trova nel centro storico, alla confluenza di piazza del Duomo e piazza Ordelaffi. Si può arrivare in autobus o con la propria vettura (parcheggi a pagamento nella piazza).

ORARI E CONFESSIONI

La cattedrale è aperta nei feriali e nei festivi con orario 6.30-19. Il parroco è sempre disponibile per le confessioni.

LA MADONNA DEL FUOCO

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È cominciata domenica 24 gennaio in cattedrale la novena di preghiera in preparazione alla festa della patrona, la Madonna del Fuoco. Fino al 4 febbraio, Messe ogni giorno alle 8.30 e 10 (nei festivi anche alle 11.30). Nel pomeriggio alle 17.30 recita del Rosario e novena (nei festivi alle 16,45) e a seguire, alle 18,15, celebrazione eucaristica (nei festivi alle 17,30). Predicatore della novena, in quest’anno giubilare straordinario, è monsignor Luigi Bettazzi, 92 anni, vescovo emerito di Ivrea, l’unico presule italiano ancora vivente che partecipò al concilio Vaticano II.

LE PORTE SANTE DELL’EMILIA ROMAGNA

Oltre a quelle aperte nelle cattedrali di 14 diocesi, sono numerose le Porte sante in Emilia Romagna, a partire dal santuario della Madonna di San Luca, a Bologna. A Fidenza c’è la chiesa di San Pietro apostolo, a Carpi le chiese di Santa Croce e San Bernardino; nella diocesi di Ravenna-Cervia la basilica di Santa Maria in Porto e la chiesa dell’Opera Santa Teresa, mentre in quella di Cesena-Sarsina ecco la basilica del Monte, la concattedrale di Sarsina e il santuario del Santissimo Crocifisso a Longiano. Ancora, 2 santuari nella diocesi di Parma e altrettanti in quella di Forlì-Bertinoro. Poi le concattedrali di Comacchio e Modigliana, la collegiata di San Michele Arcangelo a Bagnacavallo in diocesi di Faenza, mentre in quella di San Marino-Montefeltro – oltre alla concattedrale di San Leo – ci sono 4 santuari e la basilica di San Marino. Nella diocesi di Piacenza-Bobbio 7 santuari, la concattedrale di Bobbio e la chiesa di Chiaravalle della Colomba ad Alseno. Nella diocesi di Rimini si contano ben 5 Porte della carità, 2 santuari e 4 chiese dedicate alla Madonna, l’eremo di Saiano a Torriana e la chiesa di Santo Amato Ronconi a Saludecio.

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