Glucomannano
È la radice di un fiore da cui si ricava una sostanza
con proprietà sazianti, ipoglicemizzanti e lassative.
Glucomannano
Nome botanico
Amorphophallus konjac.
Nome comune
Glucomannano.
Famiglia
Araceae, di cui fa parte anche la nostra Calla.
Parti usate
Radice tuberosa in cui è contenuto il polisaccaride
usato in erboristeria e cucina.
Descrizione
Cresce spontanea nelle Filippine, in Vietnam e
in Giappone. Pianta singolare, il suo tubero assomiglia
a una mela gigante da cui spunta una infiorescenza che può superare il metro di altezza.
Componenti
È un polisaccaride derivato dal mannosio e contiene
anche glucosio.
A che cosa serve
Si lega all’acqua rigonfiando e aumentando di
volume, senza scindersi in zuccheri semplici. Si
forma una massa gelatinosa che distende le pareti
gastriche con eff etto anoressizzante (riduce,
cioè, il senso di fame). La sua attività prosegue
nell’intestino e nel colon. La viscosità ottenuta a
contatto con l’acqua si sfrutta sia per controllare
i picchi glicemici (tipica fame a metà giornata)
sia l’assorbimento dei lipidi, riducendo il tempo
del transito intestinale. Ottimo antistipsi perché
dà consistenza alle feci. Per evitare che riduca
l’assorbimento di eventuali farmaci, è meglio assumere
le medicine 30 minuti prima o due ore
dopo il Glucomannano.
Curiosità: si mangia come la pasta
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Nelle erboristerie e nei negozi di alimentazione
naturale si trova un alimento detto Shirataki a base
di Glucomannano, simile alla nostra pasta, ma che
resta sempre al dente. È privo di grassi e di zuccheri
e ha un potere calorico bassissimo. È disponibile sia
in forma essiccata, che in forma di noodles già immerso
in un liquido. Indicata anche per i celiaci perché, non
essendo un cereale, è ovviamente privo di glutine.